Quando ancora il sole non si e' alzato, esco di casa, carico rapidamente qualcosa in macchina e mi dirigo in ditta, per parcheggiare li' l'auto e prendere il furgone, gia' pronto, noleggiato ieri sera. Controllo rapidamente di avere tutto e mi avvio verso il capannone di Momo, per prelevare le assi necessarie a far salire le macchine sul furgone. Dopo aver espletato anche questa necessaria pratica, entro finalmente in autostrada sulla A26 e dirigo verso Alessandria, per poi prendere la Torino Piacenza verso Torino, e poi la Torino Savona. Nel giro di un paio d'ore sono allo svincolo di Fossano, ultimo lembo di terra raggiunto dall'autostrada in questa provincia. Seguendo le indicazioni di Domenico ed Andrea, salvo qualche piccolo sbaglio da parte mia, dovuto alla scarsa segnaletica locale, arrivo alla villetta bianca di Domenico, attuale dimora dei due vax, dove vengo accolto da Domenico, Andrea e quella che sara' la nostra mascotte per tutto il tempo, Frubi, una giovane pastore tedesco in vena di giocherellare. Purtroppo solo il 730 verra' con me, l'altro, un bellissimo 11/725, del quali mi sono innamorato a prima vista, andra' a Pisa, da Daniele, che conoscero' nel pomeriggio. Dopo aver fatto un giro per il garage di Domenico ed aver preso il primo caffe' della giornata, si cominciano le operazioni di carico; nel frattempo arriva anche Silvia, la simpaticissima moglie di Domenico, che viene immediatamente insignita dell'incarico di fotografo ufficiale della manifestazione. Apparentemente sembrerebbe che le macchine siano facilmente movibili, viste le rotelle, ma il peso del TU80 rende estremamente il suo caricamento sul furgone, vista anche l'aggiunta della pendenza della rampa del garage sommata a quella delle assi. Grazie ad una pronta idea di Domenico ed ad una corda, riusciamo finalmente ad issare il nostro tape digital sul furgone, ed a piazzarlo nel cassone. Si procede poi con il vax 11/730 , che si rivela molto piu' trasportabile e poi con due monitor da 19” per workstation cad ed un Sony sempre da 19”. Vista l'ora , si decide per la pausa pranzo, divenuta un po' difficoltosa a causa dell'orario e dell'abitudine di mangiare presto di noi piemontesi; fortunatamente al secondo tentativo ci accettano in una trattoria, dove riusciamo a mangiare finalmente qualcosa. Nel frattempo ci raggiungono anche Daniele e la sua fidanzata Barbara, che si uniscono a noi per il caffe'. Terminato il pranzo, ritorniamo nuovamente a casa di Domenico e Silvia per procedere al caricamento del secondo vax, fortunatamente il piu' piccolo, sulla macchina di Daniele. Avanza un terminale seriale Primax ed un paio di monitor, che con somma gioia di Silvia carico sul furgone. Salutati tutti i simpatici compagni di questa giornata di recuperi, mi avvio verso l'autostrada, che raggiungo senza difficolta', per poi fare ritorno in un paio d'ore esatte a Novara, viaggiando tranquillamente per cercare di non fare prendere scossoni al mio prezioso carico. Adesso viene il problema di scaricare.

Epilogo
Purtroppo nessuno e' venuto a darmi una mano, quindi sono stato costretto a scaricare tutto da solo. Oggi, dopo una bella dormita, sono andato con il mio furgone carico al capannone, ho scaricato le cose piccole e poi ho affrontato le bestie grame : i due grossi monitor Matra ed il monitor sony sono costati una rottura di schiena incredibile, ma sono riuscito a caricarli sul carrellino ed a trasportarli al loro posto di parcheggio. Quindi sono passato al vax 730: una volta slegato l'ho portato con mille fatiche verso la rampa di scarico, quindi sono riuscito facendolo saltellare spigolo per spigolo a spingerlo fuori a sbalzo e poi farlo scendere dalla rampa. Non potendo tenerlo contemporaneamente davanti e dietro, ad un certo punto ho dovuto lasciarlo, ma visto il peso relativamente decente, sono riuscito a trattenerlo per la coda e non ha preso colpi. Sono poi passato all'unita' nastro disco, il cui peso e' allucinante. Piano piano sono riuscito a spostarla, ma riuscire a farla sbalzare sulle assi per scaricarla e' stata un'impresa che mi ha distrutto schiena e braccia: non si possono fare da soli queste cose. Anche questa e' stata fatta scivolare fino al punto in cui si sbilancia e cade sulle assi, e poi l'ho lasciata scendere di peso a terra. Sono riuscito con mille fatiche ad evitare a questa unita' di fare un bel volo. Alla fine di queste operazioni sono distrutto, con le ossa rotte, i muscoli doloranti e sudato come un pollastro. Mi rendo conto che non si possono affrontare recuperi come questo senza la collaborazione di nessuno.

Un grazie di cuore a Domenico ed Andrea, che hanno reso possibile tutto questo.

Ecco qu tutte le foto.