I preparativi |
|
Da piu' di una settimana
stavo organizzando questo giro di salvataggi per mezzo Friuli e basso veneto.
Organizzare un giro per due regioni, per raccogliere 12 donazioni, di cui
due costituite da macchine oltre i 200kg, ed altre tre da numerosi pezzi,
non e' una cosa proprio banale. Ma non lo e' nemmeno organizzare un singolo
salvataggio, ci vuole tempo, molto tempo, ed e' una cosa purtroppo che
sfugge alla maggior parte delle persone, che vedono solo il risultato, non
rendendosi conto minimamente della mole di lavoro che c'e' dietro. |
|
Per questa missione ho
scelto di noleggiare il furgone da Muscato per una serie di motivi :
- hanno disponibile il tipo di furgone che serviva per questa missione, un
ducato a tetto alto da 16 quintali di portata, e lo hanno disponibile nelle
date richieste
- il costo e' piu' basso del concorrente Europcar, ormai unica alternativa
nel biellese.
- mi hanno lasciato prendere il furgone il giorno prima, alla chiusura, e
questo permette di partire al mattino presto. Questa e' una cosa
fondamentale, paragonabile quasi ad un giorno di noleggio in piu' gratis.
Con maggiore lo facevo sempre, con Europcar, nonostante gli ho noleggiato
gia' diversi mezzi, sono estremamente rigorosi sull'orario di presa e
riconsegna, cosi' da rendere difficile spesso trovare una soluzione
ottimale.
- i mezzi sono sempre nuovi e puliti, in questo caso il furgone aveva
10.000km solamente.
- hanno una possibilita' interessante di lasciare invece della garanzia su
carta di credito, una vettura come garanzia. |
|
Eccomi pronto con il
furgone in mano. L'ora e' indietro di un'ora, praticamente sono le 19 quando
esco con il furgone dall'autonoleggio.
Il pieno non e' perfetto, segno che il precedente utilizzatore non ha
rispettato la regola di riconsegnarlo pieno, e segno anche che i controlli
non sono cosi' accurati.
Nei giorni precedenti ha sempre piovuto, per cui ci ritroviamo con 21 gradi
a meta' giugno. |
|
Ecco il furgone
parcheggiato nel capiente cortile interno del Museo, pronto per essere
caricato con tutta l'attrezzatura necessaria per i salvataggi, che ormai e'
diventata abbastanza consistente (assi per la rampa di carico, carrellino,
scatoloni, cartoni di protezione, blocchi di polisterolo e gommapiuma,
cinghie, legno per leva, nastro adesivo, guanti) |
Via, si parte |
|
Sveglia alle 4 di
mattina. Per poter partire alle 5, ora che mi sono prefissato, e' necessario
che mi alzi alle 4, in quanto tra farmi la barba, lavarmi, vestirmi, far
colazione, dare da mangiare ai gatti, un'ora passa in fretta. Non sono piu'
veloce come 20 anni fa, quando riuscivo in mezzora ad essere operativo. |
|
Quando esco con il
furgone dal cortile del Museo, mancano dieci minuti alle 5, giusto il tempo
per prendere un caffe' al bar. |
|
Il bar Esedra, del
nostro amico Enzo, ha il miglior caffe' di tutta la zona. Lo tosta
appositamente lui , facendolo arrivare da non so dove. Posso parcheggiare il
furgone nel parcheggio dell'adiacente supermercato Conad, che ovviamente
alle 5 di mattina e' deserto. Un ottimo caffe', qualche chiacchera e poi son
pronto per farmi qualche centinaio di km.
La foto ovviamente e' di repertorio, alle 5 di mattina e' ancora buio. |
|
Rispettando
perfettamente il programma, alle 5 parto da Camburzano alla volta di
Bagnarola di Sesto sul Reghena, che sara' la prima tappa del giro di
salvataggi. Ho di fronte almeno 4 ore e mezza di viaggio.
Fortunatamente a quest'ora ci sono in giro veramente poche persone, per cui
la guida e' scorrevole. Anche arrivato a Milano, passo senza problemi la
tangenziale, solo qualche rallentamento dovuto al traffico in aumento, ma
mai code. |
|
Alle 7 meno dieci la
prima sosta, non tanto per riposarmi o per mangiare, ma per poter fare pipi',
visto che e' ormai da 3 ore che son in giro, ed ultimamente sto bevendo
molto, senza contare che la vescica non e' piu' quella dei 30 anni. |
|
Il furgone parcheggiato
all'autogrill, che ho trovato abbastanza pieno, non pensavo a quest'ora.
Molte persone erano in coda per un caffe', distanziate di un metro...una
coda lunghissima. Fortunatamente non dovevo fare colazione, ed anche se
avessi avuto questa necessita', avrei desistito. |
|
Alle 7 e cinque minuti
riparto. Incredibile come voli il tempo, solamente per parcheggiare,
scendere, entrare nell'autogrill, fare pipi', lavarsi le mani, uscire
risalire sul furgone, e' partito un quarto d'ora. Di questo ne devo tenere
conto nelle pianificazioni, dove in effetti avevo fatto l'errore di
considerare il viaggio di 4 ore e mezza come tutto tirato. |
|
Mentre esco dal
parcheggio dell'autogrill, noto questo camion della Electrolux, mi balza
all'occhio perche' negli ultimi tempi ho lavorato alla riparazione di alcune
macchine da lavanderia di questa marca. |
|
Alle 8 e mezza arriva il
momento della seconda sosta, sempre per scaricare un po' di acqua e per
mangiarmi due croissant che mi sono fortunatamente portato da casa. Dico
fortunatamente perche' alla cassa dell'autogrill c'e' una coda chilometrica,
ed anche solamente per mangiare una brioches e prendere un cappuccino,
partono come minimo 20 minuti se non mezzora. |
|
Alle 8:40 passate da
poco riparto. Anche questa volta e' andato praticamente un quarto d'ora, per
questa brevissima sosta di servizio senza nemmeno prendere nulla in
autogrill, sfruttandolo solamente per i bisogni. Anzi, non e' nemmeno giusto
dire sfruttare, visto che con tutti i soldi che gli ho regalato negli anni,
per panini schifosi a prezzi d'oro ed altro, posso tranquillamente usare i
loro cessi senza sentirmi uno sfruttarore. |
Prima tappa : System 34
da Samuele Odorico a Bagnarola di Sesto sul Reghena |
|
Arrivo a Bagnarola con
20 minuti di ritardo rispetto al mio programma, dopo aver comunque avvisato
il donatore telefonicamente sull'orario di arrivo. Purtroppo sono state
determinanti le due soste durante il viaggio, che colpevolmente non avevo
conteggiato. |
|
Il ritmo della giornata
e' serratissimo, quindi non si puo' perdere tempo in convenevoli. Con
qualche manovra del furgone, lo metto in posizione perfetta per appoggiare
le assi di carico, che ormai mi accompagnano dal 1999, donate durante un
salvataggio a Vicenza. Questa volta invece che caricare dal retro, dopo aver
preso per bene le misure, sperimento una nuova tecnica di carico, dalla
porta laterale, perfetta per un System 34 che e' largo poco meno del
furgone. |
|
Particolare del punto di
collegamento tra assi e pianale del furgone, portato a livello con una
assicella, parte della dotazione che mi sono portato dietro. La presenza del
pianale di legno sul furgone rende molto agevoli le operazioni di
movimentazione all'interno dello stesso, cosa che con i vecchi Ducato con il
fondo il lamiera ondulata, era scomodissima. |
|
Ecco il nostro bestione
pronto per il carico, che saluta per l'ultima volta il garage dove e' stato
per oltre 20 anni, custodito da Samuele Odorico, che lo ha salvato molti
anni fa ed utilizzato per un breve periodo. |
|
Ed ecco il System 34
caricato, senza grossi problemi, in 3 persone. Quando si hanno le
attrezzature giuste a disposizione e si ha una certa esperienza nel carico
di queste macchine, con il supporto di volontari con un po' di manualita',
anche caricare 400kg di ferraccio IBM non costituisce un grosso problema. |
|
Il nostro donatore,
Samuele Odorico, saluta per l'ultima volta il computer che ha conservato per
decenni. |
|
La foto di rito con il
sottoscritto, prima di caricare le ultime cose donate da Samuele, cioe' un
terminale 5251 con due tastiere, di cui una verniciata di bianco per
un'esposizione, ed un Risc 6000 IBM. |
|
Quando mancano 10 minuti
alle 11 parto alla volta di Pordenone, con una temperatura ideale per
viaggiare, ma con un traffico sostenuto, in quanto ormai sono in un orario
in cui c'e' molto movimento in giro. Infatti arrivando a Pordenone trovo moltro traffico appena entrato in citta'. |
Seconda tappa: materiale
IBM da Rinaldo Pecorari a Pordenone |
|
Con 20 minuti di ritardo
sulla tabella di marcia, arrivo a Pordenone. Ho recuperato un po' del
ritardo accumulato durante il viaggio di andata grazie al fatto che il
carico del System 34 e' stato molto veloce, tanto da farci guadagnare anche
il tempo per un caffe' e 4 chiacchere.
Da Rinaldo carico diversi ricambi IBM, un terminale twinax, una stampante
laser, un pc industriale IBM, decisamente poco comune.
Il magazzino IBM si trova in un garage interrato, con una rampa di accesso
ripida, per cui portiamo il materiale a mano, con la fortuna di avere dietro
il carrellino in alluminio compagno di tanti salvataggi e traslochi.
Nel giro di un'oretta, abbiamo caricato tutto e sono pronto per ripartire.
In aggiunta alla donazione di Rinaldo, un'altra donazione da parte della
moglie Francesca, un notebook Compaq. |
|
Nella foto una parte del
materiale donato da Rinaldo, che consiste in parecchie scatole piene di
ricambi, oltre ad una stampante e ad un terminale. |
|
Alla mezza spaccata
lascio il magazzino IBM di Pordenone e vado verso Travisio. Purtroppo
uscendo da Pordenone mi incasino a causa dei lavori stradali presenti in
zona e del TomTom che ovviamente non sa piu' che pesci pigliare. Amen, ho
perso una decina di minuti girando nelle stesse viuzze, ma tanto ho una
buona tabella di marcia a questo punto. Si puo' dire che ho fatto meta'
delle cose difficili previste per questa giornata. |
Terza tappa : NCR 8200 a
Travesio da Igor Ret |
|
Arrivo a Travesio molto
tranquillamente , concedendomi anche per strada una piccola sosta per
bisogni fisiologici.
Ad attendermi c'e' Massimiliano, il fidanzato di Antonella, che sono gli
attuali proprietari della casa dove c'e' nel seminterrato il bellissimo
sistema NCR. In pratica la casa e' stata venduta, ma grazie alla gentilezza
dei nuovi proprietari, la macchina ci e' stata conservata fino al momento
del salvataggio. |
|
La macchina oggetto di
questo salvataggio e' un sistema veramente bellissimo, un NCR 8200, un
computer molto raro, specialmente in Italia.
Si trova al piano interrato, e' pesante, ed era in programma di smontarlo
per alleggerirlo, ma una volta sul posto, il programma cambia. |
|
Fortunatamente e'
presente una rampa, che per il furgone sarebbe ripida e stretta, ma non per
il rack NCR. All'inizio della rampa sistemo il furgone con le assi
posizionate, poi leghiamo il rack con una corda e grazie all'aiuto del padre
di Massimiliano, carichiamo veramente in un attimo il sistema sul furgone.
Sara' piu' il tempo necessario per assestare il carico che quello impiegato
per caricare il bestione. Anche la stampante relativa viene caricata in un
attimo grazie al carrellino e sfruttando rampa ed assi, con una comodita'
notevole.
Grazie a Massimiliano e a suo padre, entrambi gentilissimi, in poco tempo
sono pronto a lasciare la loro villetta.
PS La cagnetta nella foto si chiama Luna.
|
|
Lascio la casa di
Massimiliano ed Antonella, ma mi fermo poco distante al ristorante del vero
donatore. |
|
Igor ha un ristorante
abbastanza famoso in zona, "Al Marescial", un locale tipico. Mi fermo a fare
due chiacchere e riposarmi un attimo dopo la faticata del carico. Purtroppo
non sappiamo tutta la storia della macchina NCR, perche' il padre di Igor e'
mancato prima di poter scrivere il racconto della provenienza e di come
veniva impiegato questo sistema. |
|
Dopo essermi riposato ,
lascio Travesio alla volta di Gemona, ma punto su Spilimbergo per evitare
che il TomTom mi faccia fare la strada piu' corta che e' praticamente di
montagna e scomodissima, specie con un furgone. |
In viaggio verso Gemona |
|
Dopo aver lasciato
Travesio, comincio a pensare a fare rifornimento, ma non e' che ci siano
tantissimi distributori di carburante per strada ... alcuni poi sono
decisamente cari.
Arrivo fino a Spilimbergo, dove ne trovo uno abbastanza conveniente, ed
ormai comunque e' arrivato il momento di riempire il furgone. |
|
Fortunatamente in questo
periodo post covid il gasolio e' sceso un po', altrimenti il pieno del
furgone sarebbe stato decisamente piu' caro. Faccio due chiacchere con il
benzinaio sull'argomento ovviamente del momento, e mi dice che praticamente
in Friuli nessuno porta piu' la mascherina e che da loro praticamente non ci
sono piu' contagi e morti. |
|
Riparto con il furgone
completamente pieno, questo si che e' un vero pieno, al contrario di quello
che ho trovato al momento della presa in carico del furgone
dall'autonoleggio. |
|
Finalmente arrivo al
ponte sul fiume Tagliamento, per passare dal quale ho allungato di un po' il
percorso. Ma ne e' valsa la pena, il traffico e' stato scorrevole e la guida
piacevole, mentre non penso sarebbe stato lo stesso passando dal ponte piu'
in alto, a cui si arriva tramite curve e tornanti su strade quasi di
montagna. |
Quarta tappa : un garage
pieno da Dino Paschini a Gemona del Friuli |
|
Arrivo a Gemona che sono
ormai le 16:30, alla fine anche nella seconda parte di questa giornata, ho
accumulato ritardi rispetto alla tabella di marcia; difficile pero' non
fermarsi a fare due chiacchere con il donatore, dopo aver caricato e
compilato i moduli . |
|
Il sig. Dino ha un
garage veramente pieno di computer, non tanto per dire. Molti sono suoi,
molti provenienti dal lascito del sig. Ermes Taboga, che ha lasciato una
notevole quantita' di macchine, molte storiche, al nostro Museo.
Non posso ovviamente caricare tutto, saranno necessari ulteriori giri , ma
per adesso prendo le macchine piu' antiche e con piu' rilevanza storica. |
|
Dopo il carico dal
garage del sig. Dino, il furgone comincia ad essere abbastanza pieno, ma
devo lasciare spazio per poter caricare le donazioni successive, che non
sono enormi come questa ma comunque consistenti. |
|
Sono ormai le 18 passate,
anzi, quasi le 18:30 quando mi congedo dal sig. Dino con la promessa di
rivederci ad un prossimo giro per caricare altro materiale. |
Quinta tappa : ricambi
Apple da Giacomo Vernoni a Pradamano |
|
Arrivo da Giacomo quando
ormai sono le 19. Purtroppo le operazioni di carico della tappa precedente
sono state piuttosto lunghe, sia per la quantita' di materiale, sia per la
necessita' di dover compattare il carico per fare in modo che fosse
ottimizzato ma anche stabile. |
|
Giacomo ha raccolto nel
corso degli anni molto materiale Apple, tra cui tanti ricambi di stampanti
che ora per motivi di spazio non puo' piu' tenere e cosi' ha pensato
giustamente di darli al Museo.
Il garage dove si trova il materiale e' al piano interrato, ma la rampa e'
abbastanza ripida, cosi' preferiamo fare un po' di viaggi con il carrellino
piuttosto che rischiare. Nel giro di un'oretta tutto e' stato trasferito nel
furgone, ed anche qui occorre compattare e stabilizzare il carico. |
|
Una volta terminate le
operazioni di fatica, visto che questa e' l'ultima tappa della giornata,
accetto con piacere l'invito a cena di Giacomo e sua moglie Susy che e'
anche l'occasione per fare 4 chiacchere e prendere un attimo il fiato, dopo
le fatiche della giornata. |
|
Purtroppo non posso
fermarmi molto, visto che ho ancora un'oretta di strada per andare a
Latisana, dove dormiro', per cui sono costretto a partire subito dopo cena,
anche se mi avrebbe fatto piacere trattenermi. |
In hotel |
|
Arrivo in Hotel che sono
passate da poco le 23. Proprio mentre sto parcheggiando, la gentilissima
receptionist mi telefona per sapere se stavo arrivando. Poco dopo sono
dentro e posso fare il check in. |
|
L'hotel Bella Venezia a
Latisana e' stata un'ottima scelta, in quanto di strada andando verso
Padova, dove saro' domani, economico, e di ottimo livello. |
|
Essendomi alzato alle 4
di mattino ed avendo guidato e caricato tutto il giorno, non c'e' cosa che
desidero di piu' che una bella dormita. La camera e' ampia, pulita e comoda,
ed il letto non poteva esser migliore. |
|
Un'ulteriore
caratteristica positiva di questo hotel e' che la colazione viene servita
dalle 6:30, cosi' posso farla presto per guadagnare tempo sulla tabella di
marcia.
E dopo un'ottima colazione, via |
|
Saldo il conto
dell'hotel, che e' piu' che onesto. Sara' da tener presente come punto di
appoggio per altri giri in zona, anche se penso che durante l'estate sia
pieno e non a questi prezzi |
|
Alle 7 e mezza sono
pronto sul furgone per partire, alla volta del padovano. |
Prima tappa : alcuni
Commodore da Massimiliano Sorgato a Saonara |
|
Arrivo a Saonara alle 9
meno un quarto, un orario dopotutto decente, ed in anticipo sulla tabella di
marcia.
L'autostrada e' stata facile da percorrere,ma poi negli ultimi km le strade
sono quelle di paese, rallentando il percorso. |
|
Visto che Massimiliano
risiede in una via sterrata, onde evitare di far prendere colpi al carico
del furgone, ci troviamo nel piazzale del ristorante Il cavallino,
abbastanza famoso in questa zona per la carne di cavallo.
Carichiamo il materiale donato da Massimiliano facilmente, visto che si
tratta di oggetti piccoli e leggeri. |
|
Partenza alla volta
della prossima tappa, dopo poco piu' di mezzora di sosta per il carico, la
sistemazione del furgone, la compilazione del modulo di donazione e due
chiacchere. |
Seconda tappa : un
computer Philips da Giancarlo Zattarin a Boara Pisano |
|
Arrivo facilmente a
Boara Pisano, dove si trova l'azienda Teleuro, ma nella zona industriale il
TomTom mi porta in posti assurdi tentandomi di far passare attraverso muri o
aziende. Devo telefonare al sig. Giancarlo per farmi guidare al punto
corretto. |
|
Purtroppo il tempo a
disposizione e' limitato, perche' il sig. Giancarlo sta lavorando ed ha
fatto un piccola interruzione per permettermi di caricare in un orario
comodo per non stravolgere il giro.
Carichiamo il computer e la stampante, compiliamo il modulo e via verso la
prossima tappa. |
|
Durante la percorrenza
dell'autostrada verso Padova, mi fermo per una sosta doverosa per fare pipi',
visto che da stamattina alle 7 non avevo possibilita'. |
|
Meno di 10 minuti di
sosta e via, verso Padova centro. Fortunatamente non devo prendere niente,
perche' le code alle casse sono interminabili ...non so cosa ha tutta sta
gente da fermarsi all'autogrill. Stan spendendo i 600 euro o il bonus
poverta' o altro ? Dovrebbero non esserci soldi ... |
Terza tappa : molti
computer da Alberto Cammozzo a Padova |
|
Arrivo a Padova in
perfetto orario, nonostante il notevole traffico incontrato entrando in
citta', dovuto in parte anche a dei lavori lungo la mia tratta di
percorrenza.
Da Alberto il materiale e' gia' pronto ed imballato, con tanto di lista.
Il tempo maggiore lo perdiamo per compattare sul furgone il tutto, cercando
di stabilizzare il piu' possibile il carico.
Si aggiunge anche una piccola donazione da parte di un amico di Alberto, che
dona un Macintosh |
|
Purtroppo siamo entrambi
di corsa, cosi' una volta terminato il carico, in meno di un'ora, ci
salutiamo e riparto alla volta della prossima tappa. |
Quarta tappa : Sun
Enterprise 250 da Andrea Brugiolo a Camposampiero |
|
Arrivo da Andrea a
Camposampiero con mezzora di anticipo rispetto all'appuntamento delle 13. Ne
aprofitto per riposarmi e rispondere ad un po' di messaggi e mail arrivati
nella giornata di ieri. Purtroppo Andrea ha un contrattempo, ed arriva alle
13:20, cosi' il ritardo sulla tabella di marcia aumenta. |
|
Carichiamo la Sun, che
si trova in un garage interrato , grazie al carrell'ino d'ordinanza sempre
con me, come sempre riassettiamo il carico, compiliamo il modulo di
donazione e riparto, promettendoci di aver piu' tempo la prossima volta che
passero' per Padova, visto che Andrea e' un vecchio amico. |
Quinta tappa : computer
Olivetti da Lorenzo Carlin a Vicenza |
|
Arrivo con cospicuo
ritardo sulla tabella di marcia a Vicenza, dove Lorenzo Carlin, nostro
collaboratore mi aspetta nella sua ditta, dove ha il materiale donato da
Andrea Virtute, che non poteva conferirlo ad un orario adatto, per cui ci ha
pensato Lorenzo a fare da staffetta per fare in modo che la donazione fosse
possibile. |
|
Carichiamo il materiale,
grazie ad un comodo carrello fornto da Lorenzo, e sistemiamo il furgone.
Questa e' l'ultima tappa, per cui adesso non c'e' piu' da lasciare posto per
niente. Ormai il furgone e' praticamente pieno fino al tetto e si riesce
appena a chiudere la porta posteriore senza far cadere nulla. Fa un caldo
tremendo, specialmente sotto il sole. |
|
Carico rapido ed in mezzora esatta sono pronto per partire, dopo aver
salutato Lorenzo, lasciandolo al suo lavoro. |
|
Sosta poche centinaia di
metri piu' avanti per fare rifornimento al furgone, che comincia ad essere
necessitante di gasolio, per arrivare a casa. Quindi meglio farlo qui che in
autostrada , dove i prezzi sono a dir poco folli.
Due chiacchere con il benzinaio sul clima e poi via. |
|
Partenza con serbatoio
pieno, alla volta di camburzano. |
Arrivo al Museo, a
Camburzano |
|
Alle 18 passate da poco
arrivo finalmente al Museo, dopo diverse ore di guida. Sono ad attendermi i
nostri volontari Giorgio Dalla Rosa e Paolo Recla, che mi aiuteranno a
scaricare.
Porto il furgone nel parcheggio posteriore del Museo, che da' accesso al
piano seminterrato. Una volta questo parcheggio era aperto al pubblico, e ne
usufruivano gratuitamente tutti gli abitanti di via Tabbia. Purtroppo siamo
stati costretti a chiuderlo per i continui abbandoni di rifiuti, senza
contare il non aver avuto mai un gesto di riconoscenza da parte di nessuno.
Le operazioni di scarico sono difficoltose per la grande quantita' di
materiale, ma arriviamo in fondo a scaricare i due bestioni. Fortunatamente
l'esperienza ormai maturata aiuta, ed in poco tempo sono a terra. |
|
Il materiale e'
veramente tanto, ed a parte i due grossi minicomputer da centinaia di chili,
escono 4 pallet di materiale donato.
Le operazioni di scarico alla fine avranno una durata di quasi due ore, due
ore di fatica e di corsa per finire prima possibile.
Fortunatamente il furgone posso riconsegnarlo la mattina successiva. |
|
Il sistema NCR 8200
piazzato provvisoriamente nella zona macchine particolari del Museo. Questo
e' il salvataggio per il quale e' stato organizzato questo tour, che poi e'
stato integrato con le altre tappe. |
Ringraziamenti |
|
Come prima cosa devo
ringraziare i sostenitori che partecipando alla raccolta fondi fatta a
dicembre in occasione del mio compleanno, hanno reso possibile questo giro
di salvataggi. In ordine sparso :
Massimo Bacilieri, Davide Amiotti, Marco Bragotto, Antonio Priarone, Andrea
Virtute, Daniele Micheli, Andrea Galasso, Gabriele Zecchi, Bernardo Rossi,
Elisa Micheli, Francesco Pasqualetti, Stefano Calza, Andrea Longhi, Annibale
Gallico, Simone Di Giorgio, Federico Barazzotto, Guido Fregonara, Tonino
Giagnacovo, Silvio Nisi, Paolo Gaggini, Paola Tigrino, Fabrizio Oldrini,
Emilio Martino Zambon, Dante Franceschetti, Maurizio Morandi, Roberto
Bazzano, Claudio Muzzini, Massimo Lumachini, Silvana Mazzia, Gabriele
Ricchezza.
Ringrazio poi tutti i donatori, 12 in tutto, che hanno conferito il loro
materiale durante questo largo tour per Friuli e Veneto, in particolare
quelli che hanno dovuto adattarsi agli orari del giro.
Grazie anche ai miei collaboratori Giorgio Dalla Rosa e Paolo Recla, che mi hanno atteso all'arrivo per
scaricare tutto quanto raccolto in questi due giorni. |
Bilancio |
|
Resoconto spese di
questo recupero
Data |
Descrizione |
Importo |
10/06/2020 |
Noleggio furgone Muscato |
269,60 |
11/06/2020 |
Bar Esedra |
1,00 |
11/06/2020 |
Autostrada Carisio - Milano Ghisolfa |
10,10 |
11/06/2020 |
Autostrada Milano Est
- Portogruaro |
26,50 |
11/06/2020 |
Gasolio Spilimbergo |
80,00 |
11/06/2020 |
Autostrada Gemona - Udine Sud |
2,90 |
11/06/2020 |
Autostrada Udine Sud - Latisana |
3,60 |
12/06/2020 |
Hotel Bella Venezia |
36,45 |
12/06/2020 |
Autostrada Latisana - Padova Industriale |
10,20 |
12/06/2020 |
Autostrada Padova Industriale - Boara Nord |
2,80 |
12/06/2020 |
Autostrada Boara Nord - Padova sud |
2,30 |
12/06/2020 |
Autostrada Padova Est - Vicenza Ovest |
2,80 |
12/06/2020 |
Gasolio Vicenza |
62,00 |
12/06/2020 |
Autostrada Vicenza Ovest - Milano Est |
14,60 |
12/06/2020 |
Autostrada Milano Ghisolfa - Carisio |
10,10 |
13/06/2020 |
Gasolio Ipercoop Biella |
40,00 |
13/06/2020 |
Bar Esedra |
1,00 |
|
Totale |
575,95 |
Se volete aiutarci in queste imprese, potete contribuire alle spese che sosteniamo con una donazione
al museo, anche piccola.
|
Qualche riflessione |
|
Se vi siete letti tutto
il racconto, e siete arrivati fino a qui, adesso dovete sorbirvi qualche
parola piu' filosofeggiante.
Parliamo dell'aspetto economico: questa volta la missione di salvataggio e'
stata finanziata da una raccolta fondi. A volte e' capitato che il donatore,
azienda, paghi il viaggio, tanto risparmia rispetto allo smaltimento. Ma
questi casi si contano sulle dita di una mano, si , una mano sola in tutti
gli anni di esercizio del Museo, che ormai sono piu' di 30. Le altre volte,
TUTTE le altre volte, il costo del salvataggio lo ha tirato fuori il
sottoscritto dal proprio portafogli, non da conti immaginari che si
riempiono magicamente di notte. E son sempre centinaia di euro, tra gasolio
ed autostrada, a volte noleggi furgoni, a volte dormire fuori. Ora, ovvio
che non si puo' andare avanti cosi' per tanto, io ho retto fin troppo ,
riducendomi praticamente in miseria...ma la cosa piu' triste e' che nessuno
si renda conto di questo. Nemmeno tra i collaboratori, un grazie, un bravo
...come se lo facessi per me stesso, quando anche l'ultimo degli imbecilli
sa che il Museo e' una Fondazione, nella quale io sono solo una carica, e
non necessariamente per un tempo lunghissimo.
Parliamo di disponibilita' ...mi son fatto 1200km in 2 giorni, dormendo 9
ore su 48, caricando e scaricando ... da solo: nessuno e' venuto assieme a
me, ma ormai ci sono abituato. Difficile che qualcuno si faccia avanti, anzi,
diciamo pure impossibile; nella migliore delle ipotesi devo pregare ed
adeguarmi sempre alle condizioni imposte, come orari, disponibilita', fisme
e paranoie. Non avete possibilita' di partecipare fisicamente ? Buttateci
dentro 10 cazzo di euro magari, non limitatevi a dire bravi (?) e a mettere
mi piace su Facebook.
La parte che e' visibile a tutti e' questa, il salvataggio, si prende su ,
si parte, si va, si carica, si torna. Ma avete minimamente idea di che mole
di lavoro ci sia per organizzare un giro come questo, con 10 tappe e 12
donazioni per due regioni ? Sapete che ci vuole almeno una settimana di
lavoro solo di contatti ed organizzazione ? E dopo il salvataggio ? tutto
finito ? Manco per niente: c'e' da smistare le donazioni, pallettizzarle,
poi oggetto per oggetto catalogare, verificarne lo stato, magari
documentarsi, fare il servizio fotografico, inserire tutti i dati in
archivio. Tutte cose che non si vedono, ma si potrebbero immaginare, facendo
un po' di sforzo ad andare oltre le apparenze.
Ad oggi abbiamo in lista di attesa 192 donazioni. Si proprio centonovantadue:
ovviamente si va da uno zx spectrum fino ad un mainframe, come si va da
Trento fino a Cosenza, e tutte queste donazioni devono essere salvate, prima
o poi. Non sempre i donatori possono aspettare i nostri comodi, qualche
volta si stufano, nella migliore delle ipotesi danno ad altri, nella
peggiore smaltiscono. Alla gia' precaria situazione, abbiamo aggiunto 3 mesi
di fermo a causa del covid, che ovviamente nessuno si apettava, ma non e'
che cambia cosi' tanto ...non ci sono risorse sia economiche che umane per
star dietro a questo fiume di materiale in arrivo al Museo. |
|