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Le foto
In questi casi, piu' delle parole parlano le foto. Questo e' il
retrocomputing :)
Il racconto
Sembra destino che quando ci sia da fare questi trasferimenti storici,
capitino sempre impedimenti dell'ultima ora: Leo malato con 39 di febbre,
Leonardo con la cagnetta sotto i ferri ... ma nonostante tutto, ce l'abbiamo
fatta :) Quando la macchina del vero retrocomputing e' in movimento nessuno la ferma piu' :)
Alle 7 passate da poco passo in stazione a Novara per prendere
Leonardo, arrivato in treno. Arriviamo con calma a Borgomanero, qui
giriamo un po' di bar prima di trovare quello giusto per fare
colazione: in ogni cosa, l'importante e' saper scegliere :) Una
veloce colazione e poi facciamo un giro, per ingannare il tempo ,
visto che siamo in anticipo. Andiamo al centro commerciale Ipercoop
di Borgomanero, molto vicino al luogo del recupero, facciamo un giro
nella zona computers e poi , mentre stiamo quasi per uscire,
Leonardo viene folgorato dalla visione di alcune mucche in ceramica,
veramente carine ed al modico prezzo di 2.90 euro: ne fa incetta.
Uscendo prendo una focaccia (rivelatasi veramente pessima) che mi
fanno aspettare quasi 10 minuti, giusto quanto basta per farci
arrivare leggermente in ritardo all'appuntamento con Massimo.Curcio,
dell'omonima ditta di autotrasporti,
che troviamo gia' pronto in posizione di carico con il camion munito
di autogru. Iniziamo a caricare le due unita' a nastro, che
giacciono sotto il portico da ormai quasi due anni, se la memoria
non mi inganna. Il carico risulta comodissimo, visto poi che si
lavora in piano, ed in pochissimo tempo sono caricate a bordo del
camion. Passiamo quindi alla parte piu' ostica, le unita' hp e la
scrivania ibm situati nello scantinato. Fortunatamente la maggior
parte delle macchine sono munite di ruote, per cui possiamo
facilmente trasportarle all'esterno per poi imbragarle con le
cinghie, quindi sollevarle e caricarle sul camion, posizionato
sempre nel cortiletto a livello strada. Qualche problemino lo
abbiamo caricando i server Siemens, non muniti di ruote e piuttosto
pesanti, ma i problemi minori si verificano per il caricamento dei
due armadi per nastri, prima di tutto perche' situati in posizione
scomoda (dobbiamo spostare del materiale per accedervi) poi perche'
alti quasi come il garage, quindi difficilmente manovrabili con il
transpallet; ma riusciamo a portare fuori anche questi, cosi'
prendono la via del cielo e vengono caricati sul camion. La
scrivania ibm, in realta' un'unita' di introduzione dati, la
portiamo fuori appoggiata a due sedie, con il transpallet, e la sua
rimozione fa affiorare una macchina della quale proprio non avevo
mai notato l'esistenza durante i precedenti recuperi presso la EID.
Si tratta di un HP 3000 serie 44, decisamente una macchina molto
poco diffusa. Lo stato non e' dei migliori, abbondano i calcinacci,
ma anche questa viene caricata sul camion. Terminato il carico,
richiudiamo il garage e, dopo aver fissato le macchine con cinghie,
partiamo alla volta di Momo. Arrivati al capannone, dopo aver aperto
completamente il portone, cominciamo lo scarico delle macchine,
operazione che va via veramente liscia, vuoi per il fatto che si
lavora in piano, vuoi perche' la gru e' veramente di una
flessibilita' e manovrabilita' eccellente, vuoi perche' ormai
abbiamo fatto un po' di esperienza nella movimentazione di questi
bestioni. Il posizionamento della scrivania IBM risulta un po'
scomodo, ma velocissimo, le unita' hp praticamente non ci accorgiamo
nemmeno di scaricarle .... gli armadi per i nastri ci fanno perdere
un po' di tempo, ma finalmente sistemiamo anche questi contro la
parete sud del capannone. Terminate le operazioni di scarico,
rimettiamo il camion gru in condizioni di viaggio, ringraziamo e
salutiamo Massimo, che con il suo camion gru e non da meno la sua
professionalita' ha reso possibile tutto il trasporto, e, rimasti io
e Leonardo, mettiamo un po' di ordine nel capannone, che ormai ha
raggiunto il riempimento quasi totale. Sistemiamo gli armadi per i
nastri, cominciando finalmente a riempirli, con nastri che vagano
inscatolati da anni, faccio un po' di pulizia sul pavimento, mentre
Leonardo vaga in contemplazione per gli scaffali, poi facciamo
qualche foto, cerchiamo di capire cosa sia il sistema HP 3000 senza
coperchi, quindi chiudiamo tutto ed andiamo a pranzo. Purtroppo alla
pizzeria Meda, dove puntiamo inizialmente, ci chiudono sgarbatamente
la porta in faccia; sono le 1:45 poi, nemmeno chissa' che orario.
Andiamo allora alla pizzeria Sempione, divenuta ormai il posto fisso
per quando si fanno lavori al capannone e qui invece non abbiamo
problemi a trovare una buona pizza, anche se non certo regalata.
Dopo il pasto, quando ormai sono le 15, ritorniamo a Novara,
passiamo a comprare all'ipercoop il caffe', che in ufficio e'
finito, quindi possiamo concederci una pausa, per poi iniziare a
scannerizzare il materiale cartaceo e scaricare tutte le foto dalla
macchina digitale. Arriva presto pero' il momento di portare
Leonardo in stazione, per cui, dopo aver accuratamente imballato le
sue mucche di ceramica (o qualcosa di cinese) , ci prepariamo e lo
accompagno in stazione. Adesso, a distanza di un'ora esatta, ho
finito di scrivere questo breve racconto di questo recupero, che
definire storico e' sminuente.
Un grazie enorme a Leonardo, Leo e Massimo per il loro
insostituibile aiuto, a Giuseppe Volta della EID per aver conservato queste
fantastiche macchine per tanti anni ... ed al tempo, per averci
concesso una giornata di sole.
Il trasporto
Tutta l'operazione e' stata possibile grazie all'intervento della
ditta di autotrasporti Curcio Domenico, alla quale non possiamo che
consigliarvi di rivolgervi in caso di necessita' di muovere bestioni
come questi
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