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 Recupero sistema Siemens 
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Oltre al sistema AS

Un primo programma per la giornata (in rosso gli orari poi effettivi,come vedete la tabella di marcia e' stata in linea di massima rispettata)

7:30 7:20 Sveglia
8:30 8:20 Ritiro furgone alla Maggiore
9:00 8:45 Imbocco autostrada ad Agognate
12:00 11:30 Arrivo a Pianoro alla Bancolini
13:00 13:30 Pausa Pranzo
14:00 14:00 Partenza per Novara
17:00 16:30 Arrivo a Novara
17:30 17:00 Arrivo al capannone di Momo
18:00 17:50 Fine scarico
19:00 18:20 Ritorno a Novara
19:00 18:20 Rifornimento carburante
19:10 18:30 Riconsegna furgone
19:20 18:40 Visita alla A2 Sistemi
20:01 20:05 Dino prende il treno per Bologna
20:30 20:20 Cena
21:30 21:30 Scannerizzazione documentazione, scrittura racconto, preparazione foto

Sveglia alle 7:20, operazioni di toelettatura giornaliere, colazione abbondante. Alle 8:00 sono gia' fuori di casa e giungo all'autonoleggio Maggiore anche in anticipo, complice il traffico abbastanza scorrevole in citta', anche se sorprendentemente non inesistente, visto il giorno feriale ma in pieno ponte natalizio. Il tempo e' veramente pessimo, pioggia insistente, per terra la neve del giorno prima , ridotta ormai in una fanghiglia. Raggiungo finalmente l'ingresso dell'autostrada ed inizio il mio viaggio verso Bologna, accompagnato da un costante alternarsi di pioggerella leggera e pioggia battente, lungo tutta l'autostrada del sole. A Bologna, dopo qualche tentativo, trovo la giusta direzione per raggiungere Pianoro, ma ci impiego molto tempo a causa del traffico cittadino sulle strade bolognesi e sul pezzo di statale della Futa che devo percorrere. Arrivato alla Bancolini entro dall'ingresso merci e chiedo di Dino, che dopo qualche ricerca appare tra gli scaffali del magazzino. 
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Dopo i saluti , passiamo subito a visionare i pezzi da recuperare: sembra tutto abbastanza facile, poi i mezzi non mancano. Cominciamo da un enorme digitizer, in formato A0, stoccato temporaneamente da Dino in un luogo quasi segreto, uno spazio ricavato tra la propria scrivania ed un portone del capannone, solitamente chiuso. Portiamo all'esterno il digitizer e lo prepariamo per il carico, liberando i piedini in modo che le ruote possano scorrere. Ci sono poi gia' pronti sopra un pallet il sistema Sicomp Siemens, rimarchiato Hell e l'array di dischi, anch'esso di produzione Siemens e rimarchiato. A parte invece l'unita' di introduzione dati di marca Screen , che ormai ha affondato le sue ruote nell'asfalto, con il relativo monitor e tastiera e connessa permanentemente ad un pesantissimo trasformatore 220/100V, necessario al suo funzionamento.
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Le operazioni di carico sono enormemente facilitate dall'utilizzo di un muletto manuale, gentilmente offerto dalla Bancolini, che ringraziamo. Senza dubbio il fatto che il sistema Siemens non abbia ruote e gli altri pezzi le abbiano ma con una logica tutta loro, complica il carico, ma in qualche modo riusciamo a caricare il tutto senza nemmeno troppa fatica, inzuppandoci solo un po' d'acqua, visto l'insistere della pioggia. 
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Terminate le operazioni di carico attendo che Dino finisca la sua giornata lavorativa, gironzolando all'interno del magazzino della Bancolini: nella foto a sinistra notate una delle campate dell'immenso magazzino, dotato di scaffali per lo stoccaggio dei pallet ... se ne avessi io al capannone !! A Destra invece il covo di Dino, la scrivania dove lavora e dove attorno si circonda da bravo retrocomputerista di qualche pezzo o macchina salvata alla rottamazione.
Lasciamo quindi la Bancolini, dopo un ultimo giro durante il quale Dino recupera due manuali di unita' a nastro Fujitsu. L'ora e' quella del pranzo, anzi, ormai e' passata, ed avendo veramente poco tempo a disposizione, decidiamo per un panino al volo nel primo posto disponibile. Fortunatamente lungo la strada troviamo aperto un bar, dotato tra l'altro di un ampio parcheggio, utile per il nostro mezzo "fuori taglia" e cosi' possiamo fare la nostra pausa pranzo. Dobbiamo attendere un po' prima di essere serviti, perche' essendo probabilmente uno dei pochi bar aperto in queste giornate, e' abbastanza pieno di gente, ed il gestore e' indaffarato a vendere biglietti della lotteria della befana. Il bar non dispone di molta scelta a livello di panini, ma bisogna dire in questo caso vale la regola "pochi ma buoni", infatti il panino che prendo con prosciutto crudo e formaggio brie' e qualcosa d'altro e' veramente ottimo. Giusto il tempo di fare due chiacchere seduti agli sgabelli del bar e poi si riprende la marcia.
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Ritorniamo a Bologna, rientrando dalla statale della Futa, dopo qualche giro nelle onnipresenti rotonde, entriamo in tangenziale, non riuscendo a prendere l'autostrada direttamente, causa una confuzione di cartelli tra autostrada e tangenziale; fortunatamente il traffico e' fluido e se non fosse per il tempo schifoso, sarebbe un viaggio molto leggero. Tutta l'autostrada del sole la facciamo sotto l'acqua, salvo qualche rarissima schiarita, ma che non dura piu' di una decina di chilometri. Anche la tangenziale Ovest di Milano una pioggia unica, e per non fare distinzioni anche la A4 (Torino - Milano) ci regala una bella pioggia. 
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Arrivati finalmente a Momo, al capannone, avviene il miracolo: smette di piovere, o meglio, la pioggia che fino a pochi chilometri prima, forse qualche centinaio di metri prima, era insistente, diventa una pioggerellina finissima e decisamente trascurabile. Apriamo il portone del capannone, posizioniamo il furgone in postazione di scarico e poi sistemiamo le ormai stracollaudate assi di legno, frutto del recupero del vax 750 a vicenza ormai quasi cinque anni fa. In questo modo lo scarico del materiale risulta abbastanza agevole, nonostante la mancanza di ruote del Siemens.
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Sistemiamo le macchine in qualche modo, non essendoci per adesso uno spazio adatto, che andra' ricavato facendo un po' di ordine nel capannone. Qualche foto, purtroppo scarsa a causa della pochissima luce disponibile, giusto per documentare le macchine recuperate.
Dopo aver fatto rifornimento al furgone, che risulta completamente asciutto, a rischio di lasciarci a piedi, lo riconsegno all'autonoleggio Maggiore, dove in cinque minuti chiudiamo la pratica, fatturazione , pagamento; e cosi' finalmente siamo a posto anche con il furgone.
Adesso possiamo finalmente rilassarci ed aprofittando di un po' di tempo prima che sia ora per Dino di prendere il treno per tornare a Bologna, facciamo una visita alla mia ditta, per mostrare a Dino un po' delle macchine che tengo piu' vicine a me, direttamente in ufficio. Facciamo un po' di chiacchere, ma il tempo vola ed in un attimo si avvicinano le 20, ora di partenza dell'interregionale per Bologna. Accompagno Dino alla stazione, quindi dopo averlo salutato vado a vedere se trovo a casa qualcosa da mangiare.
Un grazie immenso a Dino, che ha salvato queste macchine, le ha conservate per tanto tempo, ed oggi si e' fatto 260 Km in furgone con me e se ne sta facendo altri 260 in treno.

Quelle che avete visto lungo il racconto sono solo alcune di Tutte le foto scattate

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