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I preparativi |
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Il grosso delle operazioni
preliminari e' stato svolto da Roberto, che ieri sera ha caricato tutte le
macchine sul furgone, in modo da poter partire di buona mattina alla volta
di Novara.
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Come raggiungere la a2 sistemi
dall'autostrada (per Roberto)
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All'uscita del casello autostradale di NOVARA OVEST, dopo aver
pagato, la strada fa una specie di U ed arriva in una rotonda. In
questa rotonda , prendere la terza uscita, in pratica si fa
un'inversione a U attorno alla rotonda |
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Avanti sul cavalcavia, fino alla prossima rotonda, dove si esce alla
seconda uscita, direzione NOVARA. |
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Avanti di qui, si fa una doppia curva, prima a sx seconda a dx
passando sopra un torrente, e poi si arriva ad un'altra rotonda: a
questa rotonda, proseguire dritto. |
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Si passa sopra un cavalcavia, quindi si arriva ad un'altra rotonda;
a questa rotonda prendere la seconda uscita,cioe' andare dritto. |
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Arriverete ad un'altra rotonda, dove prenderete la prima uscita
(circa 120 gradi).
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Si arriva ad un'altra rotonda, in faccia vi trovare il centro
commerciale ipercoop; proseguite dritto in questa rotonda, andando sul
cavalcavia. Scendendo dal cavalcavia, mantenete la destra, fate la
svolta continua DANDO LA PRECEDENZA
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- Arrivate al semaforo, al quale proseguite DIRITTO
- Poco dopo il semaforo, girate nella prima via a sinistra, che e' via
Fusco.
- Proseguite fino a quando arrivate allo stop che taglia via perazzi.
qui potete parcheggiare, meglio prima dello stop. Siete arrivati
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Cose che devo ricordarmi di portare (check list)
- Macchina fotografica
- pacchi batterie per macchina fotografica
- la testa, visto che mi sono poi dimenticato di portare entrambe
(meno male che Roberto aveva dietro la sua)
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Il racconto |
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Verso le 10:30, a distanza di 10
minuti l'uno dall'altro, puntualissimi, arrivano Roberto ed Andrea. Questa
volta non ci sono ne' problemi di ritardi ne' problemi di
retrocomputeristi sperduti che vagano per le campagne novaresi. Dopo un
caffe', si fanno un po' di chiacchere sulle macchine e sulle persone, che
spesso si scopre di conoscere tutti: come e' piccolo il mondo. Passiamo un
po' di tempo a chiaccherare e a guardare qualche macchina presente qui in
ditta, poi, verso le 11:30, si parte alla volta di Momo, dove scaricheremo
tutto il contenuto del furgone di Roberto, accuratamente stipato. Vista
l'ora di arrivo sul posto, ormai le 12:30, prima di iniziare le
operazioni di scarico, si addice una sosta per la pancia, per cui
dirigiamo verso la vicinissima pizzeria Sempione, all'ingresso di Vaprio
D'Agogna, ma questa purtroppo e' chiusa per ferie; scatta quindi l'opzione
di riserva, e si va a Borgomanero, alla pizzeria Meda, famosa per le pizze
di dimensioni enormi ...o saranno i piatti piu' piccoli del normale :) Qui
possiamo finalmente sfamarci: io non avevo fatto nemmeno colazione, i miei
compagni appaiono affamati, visto che divorano la pizza prima di me:) Dopo
un bel caffe', torniamo verso il basso novarese, per scaricare le macchine
nel capannone. Appena arrivati, facciamo un giro di ricognizione, per
individuare la posizione dove mettere le macchine, che richiede pero'
qualche operazione di spostamento, visto che ormai lo spazio libero nel
capannone e' esaurito da un paio di mesi, quindi ogni volta che arriva
qualcosa di nuovo, occorre creare spazio spostando e compattando altre
cose, con il famoso metodo che tutti i retrocomputeristi chiamano
"tetris". Per ricavare una zona larga abbastanza da ospitare le
macchine Data General, dobbiamo spostare cinque stampanti di grosse
dimensioni, una teletype, ed un pesantissimo lettore per nastri in bobina
orizzonale della Siemens. Prima di scaricare le macchine, una bella pulita
alla zona che le deve ospitare, e siamo pronti. Iniziamo le operazioni di
scarico con la parte piu' leggera, l'array di lettori dat che serve da
backup per tutto il sistema, accompagnato da una quantita' indescrivibile
di nastri dat, non credevo ai miei occhi quando Roberto continuava a
tirare fuori scatoloni dicendo "questi sono ancora dat" :) Dopo
i dat, e' la volta dei due array di dischi, decisamente pesanti, che
posizioniamo in zona e che ci servono poi come base per scatoloni di
manuali, cassette dat, cavi e tutta la minuteria di questo sistema.
Successivamente sopra le macchine posizioneremo i terminali. Arriva poi il
turno delle due unita' centrali, ciascuna a doppio processore, per la
precisione Motorola 88000, su bus VME, un vero capolavoro di tecnologia,
che mi pento immediatamente di non aver posizionato in ditta, dove avrei
avuto modo di giocarci piu' agevolmente. Anche le unita' centrali sono
abbastanza pesanti, ma in due si riesce a scaricarle agevolmente,
considerato anche che la parte difficoltosa e' solo lo scaricamento dal
furgone, in quanto dopo , grazie alle rotelle di cui sono dotate tutte le
macchine, le possiamo condurre fino al loro posto con poco sforzo, solo
qualche sbandata, dovuta alla non perfetta manovrabilita' delle ruote in
plastica sul fondo di cemento lamato del capannone. Una delle due cpu la
colleghiamo ad un terminale e procediamo con l'accensione: e' emozionante
vedere come dopo anni ed anni di fermo, la macchina riparte al primo
colpo, senza nessun segno di stanchezza: queste si che sono macchine
costruite per durare nel tempo, con il pensiero rivolto all'affidabilita'
ed alla qualita' intrinseca del sistema, e non unicamente al prezzo o alla
velocita' puramente teorica del processo. Una volta posizionate tutte le
unita', sopra di esse trovano posto i loro terminali, uno per ogni unita',
piu' un xterminal che non ricordo quale funzione avesse. Purtroppo al
momento la zona occupata da queste macchine si presenta veramente
incasinata, con scatoloni dappertutto, per cui bisognera' successivamente,
magari in una giornata un po' piu' calda, provvedere ad una sistemazione
piu' ordinata, oltre che alla catalogazione delle macchine. Prima di
lasciare il capannone, facciamo qualche giro, in cerca di una scatola di
drive da 5.25", quella famosa che qualcuno mi carico' in macchina a
mia insaputa nella marzaglia di maggio del 2001, ma non salta fuori, c'e'
troppo casino e troppe macchine accatastate su piu' livelli, per cui
difficile trovarla al primo colpo: anche questa operazione conviene
rimandarla a tempi migliori e piu' caldi. Lasciamo Momo e torniamo qui a
Novara, in ditta, dove dopo un'abbeverata generale, guardiamo il progetto
che ha steso Roberto: si tratta di un'interfaccia per emulare i moduli
eprom dell'HP85, che utilizza un bus proprietario, di tipo misto
parallelo/seriale. Purtroppo l'unico oggetto simile esistente, e'
commerciale, quindi non e' disponibile lo schema su internet, per cui
occorre partire da zero...o quasi, visto che esiste un articolo su HP
Journal che spiega il funzionamento di questo bus. Iniziamo a stendere il
progetto utilizzando una logica programmabile Xilinx, con non poche
difficolta' da parte mia a ricordare l'utilizzo del software, visto che
sono passati quasi 4 anni dall'ultima volta che sviluppai una logica su
questo sistema. Arriva rapidamente l'ora di cena; prima di andarcene
Andrea controlla su ebay un'asta per un bellissimo terminale, che
purtroppo ha gia' raggiunto quasi i 50 euro, prezzo che la rende molto
meno interessante :)
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La cena |
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Dopo la faticata del
recupero, non puo' mancare la cena. Arriviamo puntualissimi alla trattoria
Merlini, Roberto viene direttamente con il furgone, visto che essendo
sulla strada per Vercelli, gli accorcia di un bel pezzo la strada partire
da li'. Ci accomodiamo nella saletta piu' piccola, sembra non ci sia molta
gente in questa serata. Iniziamo con il giro di antipasti della casa, che
consiste piu' che altro in un buon numero ed una buona quantita' di
affettati: pancetta, coppa, prosciutto crudo, speck, salame, salame sotto
grassa e sanguinaccio. Immancabile l'ottima insalata russa, presenti anche
delle cipolline sott'aceto. I primi sono tanti e tutti appetitosi: Roberto
decide di provare il nostro piatto tipico novarese, la paniscia, un
risotto molto ricco di verdure, con salame, mortadella, soffritto nel
vino; io ed Andrea stiamo invece sulle trofie al pesto.Tutti i piatti sono
abbondanti e di buona fattura, infatti nessuno si lamenta :) Arriva
il monento dei secondi: anche qui la scelta c'e' tra un po' di portare; io
e Roberto prendiamo il brasato, un piatto forte della tradizione novarese
e piu' in generale piemontese, mentre Andrea prende lo spezzatino. Per
finire degnamente, non puo' mancare il dolce: tutti i dolci sono preparati
personalmente dalla signora che gestisce il locale assieme al figlio ed al
marito. Andrea prende il tiramisu', famoso come uno dei migliori, io e
Roberto, un buonissimo salame di cioccolato, altra specialita' piemontese.
Conclude la cena l'immancabile caffe'. Abbiamo rinunciato ad un buon vino,
visto che i miei due ospiti devono sorbirsi ancora un bel po' di km prima
di tornare a casa, per cui meglio evitare :)
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Le foto |
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Ringraziamenti |
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Ad Andrea e Roberto, ovviamente, che sono venuti a trovarmi.
A chi ha conservato le macchine, prima che Roberto le recuperasse.
Al fratello di Roberto, che ha gentilmente prestato il furgone.
A gatto piscione, che ha cercato di stanare un topo che a quanto sembra e'
presente nel capannone, senza ovviamente riuscirci. :)
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