I preparativi |
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Anche quest'anno dopo la fiera di
Marzaglia, facciamo una cena in zona. Chi vuole partecipare ?
Prenotatevi!!!
Magari , quando vi prenotate, provate a dire anche dove vi piacerebbe andare a mangiare, se alla Rana, oppure alla Corte ospitale, oppure in qualche altro posto. No, non dite alla Sfinge :) o peggio alla Masseria :(
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Il racconto |
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Una bellissima giornata,
anzi, una splendida giornata, come direbbe Vasco. Si parte all'alba, alle
7 precise e via verso la meta, Marzaglia, un microscopico paesino alle
porte di Modena. In meno di due ore siamo sul posto, complice un traffico
decisamente ridotto ed il cielo sereno, perche' a Marzaglia non piove MAI.
Arriviamo sul posto alle 9, parcheggiamo nel solito campo spianato per
l'occasione, dalle macchine mano a mano che vi transitano ed iniziamo a
girare la fiera, che quest'anno e' ancora piu grande, al punto che sempre
piu' banchetti occupano la zona verso il parcheggio, quella dove anni fa
erano parcheggiati i camper, per chi si ricorda. Banchetti semplici, che
bello girare senza vedere i soliti pallettari delle altre fiere ! Tutta
gente che bene o male si ritrova qualcosa da smerciare, qualche fondo di
magazzino, la cantina piena, il garage che ormai non riesce piu' a
contenere l'auto. Non si vedono cose particolari, ma forse il problema
siamo noi, e non quello che offre il mercatino. Personalmente, ormai ho
cosi' tante macchine, che difficilmente trovero' qualcosa di nuovo, e non
e' nemmeno quello che mi aspetto in fondo; negli ultimi anni sono felice
se mi porto a casa un contentino, poi mi godo la fiera. Questi sono solo
buoni propositi ovviamente, in quanto ogni volta ritorno a casa con la
macchina strapiena al punto da avere gli ammortizzatori posteriori a fondo
corsa :)
Mano a mano che si gira il camping, si incontrano le solite facce notte, i
compagni ormai , in alcuni casi, di anni di queste occasioni, bei momenti
d'incontro per tutti gli amici del nord e centro-nord italia. Si finisce
per passare piu' tempo a chiaccherare con chi si incontra, che a
girare i banchetti, ma questo fa parte dello spirito di Marzaglia. Solo un
idiota verrebbe a marzaglia per comprare qualcosa, per le persone normali
e' solo una scusa per passare una bellissima giornata in mezzo alla
campagna con gli amici . Non manca l'occasione di farsi due risate,
vedendo i prezzi assurdi di alcune bancarelle, che pensano di avere l'oro
sul tavolo e di poterlo vendere a prezzi paragonabili a quelli delle aste
on line, notoriamente prezzi per polli o facoltosi. Durante i due o
tre giri completi della fiera che ho fatto, sono state necessarie soste al
bar, per acqua e nel mezzogiorno per un boccone, giusto per spezzare la
fame, in attesa di appagare poi le proprie voglie culinarie alla cena
presso la trattoria la rana.
A meta' mattina, faccio il mio primo acquisto: nel campo prima
dell'ingresso del camping, c'e' un banchetto di retrocomputing, che
capiro' dopo un po' essere di Mattia Moretti, che sta letteralmente
vendendo la sua collezione, a prezzi non da regalo ma sicuramente onesti.
Non posso non notare un Integral PC dell'HP, il primo trasportabile unix
della storia, che monta un sistema operativo in rom, lo schermo al plasma
ed una stampante inkjet nella parte superiore. Un capolavoro di
tecnologia, che gia' conosco perche' anche io ne possiedo uno. Il prezzo
iniziale e' di 70 euro, ma scende facilmente a 55 e cosi' concludo il mio
primo acquisto, che ritengo un buon affare, visto che questa macchina non
e' molto comune. Certo, puo' capitare di trovarla a meno, come la mia che
la presi per una scemenza, ma in questo momento mi va benissimo di
investire 50 euro per una macchina che veramente li vale e che sembra
anche ottimamente tenuta. Proseguendo nei banchetti, dopo pochissimo,
incontro il banchetto del nostro Valentini, che ha sempre una marea di
materiale elettromedicale, ed anche normale roba da computer, a prezzi
sempre bassissimi. Prendo una strana calcolatrice stampante hp, denominata
"Integrator", sulla quale daro' maggiori delucidazioni una volta
che l'avro' smontata e conosciuta meglio. Proseguendo, vedo tante belle
cose, ma niente che mi interessi particolarmente, pero' e' ugualmente uno
dei miei passatempi preferiti curiosare tra le bancarelle, anche di cose
che non c'entrano nulla con i miei interessi : c'e' sempre quacosa da
imparare.
Rientrando nella zona centrale della fiera, si fa una bella sosta al bar,
per panino ed acqua, per una chiaccherata, per riposare le gambe, per
evitare per un po' il sole fortissimo, che alla fine della giornata mi
fara' ritrovare le braccia rosse come peperoni. Proseguendo, si incontrano
altri retrocomputeristi, fino a completare praticamente il nostro piccolo
giro di appassionati. Si iniza a fare qualche scambio, con quelli che
arrivano la notte e poco dopo mezzogiorno se ne vanno, perdendosi la parte
migliore della fiera. Questa edizione debbo dire che dura un po' piu' a
lungo delle altre volte, al punto che alle 15 si puo' ancora
tranquillamente fare il giro e trovare quasi tutte le bancarelle piazzate,
ed alle 17 ce ne sono ancora molte,cosa molto strana per le ultime
edizioni, ma sicuramente da correlarsi al bel tempo ed alla presenza
enorme sia di espositori che di visitatori, superiore ad ogni altra
edizione. Quando gli espositori vanno via, e prima che passino i
raccoglitori dell'ari, c'e' uno sciame di locuste che gira raccogliendo
ogni cosa sia utilizzabile tra gli scatoloni di rifiuti, ravanando peggio
di barboni tutto quello che trova, frugando nell'immondizia senza nessuna
paura di prendersi malattie. Io da questo giro mi porto via un rack 3com
della serie superstack, un processore, altre piccole cosette. Va un cenno
particolare al banchetto di Antonio Busi, che ha lasciato sul tavolo un
ben di dio di materiale Olivetti, che responsabilmente noi non lasciamo
finire nel cassonetto. Io recupero uno scatolone di schede per M40, che mi
era stato lasciato appositamente da Antonio, una ETV300, dei manuali di
vari sistemi Olivetti, tra cui quello dell'M200, ed altre cose ancora.
La fiera e' ormai terminata, rimaniamo praticamente solo noi ed i
vecchietti che giocano a carte, per cui possiamo sederci tranquillamente a
parlare , con la presenza purtroppo di un elemento molesto che disturba
ogni conversazione, ma che si riesce a filtrare :) Tiriamo cosi' le 20 ,
ora in cui dobbiamo essere a mangiare alla trattoria la Rana. |
La cena |
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Ormai stracollaudata, la
Rana e' una trattoria che fa cucina tipica modenese, ma che al contrario
di tanti altri locali della zona, non orienta la propria offerta verso
tigelle e crescentine, ma verso gustosi primi piatti, sapientemente
preparati. Veniamo fatti accomodare ad un tavolo nella sala principale,
proprio vicino all'ingresso. La prenotazione e' per 10 persone, ed il
tavolo e' diligentemente apparecchiato per 10, ma siamo costretti nostro
malgrado a far aggiungere un posto, per un disturbatore che si e'
autoinvitato all'ultimo momento. Dopo esserci assestati ai posti di
combattimento, decidiamo assieme alla graziosissima cameriera il menu,
optanto per un bel giro di primi e poi secondi misti. In realta' il giro
di primi sara' veramente esteso : iniziamo con ravioloni al burro e
salvia, seguiti da tagliatelle al ragu, per poi arrivare a gramigna con
salsisccia e panna. A questo punto, visto che le razioni non erano state
particolarmente abbondanti , o meglio, la maggior parte di noi era
affamata e si e' ingozzata, serve un giro supplementare di primi, che
consistera' in ravioloni al ragu e successivamente gnocchi al pomodoro e
gorgonzola; a questo punto, dopo ben 5 primi, che e' bene precisare che
sono piatti completi e non assaggi, ci sentiamo pronti per una pausa di
riflessione, prima di passare ai secondi, con un giretto fuori per
prendere un po' d'aria. I secondi non si fanno attendere, e sono composti
dalla solita carne mista, coniglio, anatra, bistecca impanata, involtino,
arrosto di vitello, con l'aggiunta questa volta di una gradita novita', lo
zampone con i fagioli . I contorni spaziano dall'insalata alle patate
fritte, alla peperonata. Purtroppo debbo dire che solo in 4 proseguiamo
nelle libagioni, la maggior parte degli altri commensali, dopo aver
assaggiato qualcosa dei secondi, abbandona la forchetta con aria
sconsolata, guardando la propria pancia e distendendosi all'indietro sulla
sedia , con visibili segni di sazieta'. Altra pausa e poi passiamo al
dolce, a scelta tra gelato, sorbetto, zuppa inglese , tiramisu , con bis
per qualcuno tra i soliti mangioni. Purtroppo la qualita' dei dolci non e'
eccelsa, in particolare la zuppa inglese e' di fattura molto industriale e
provochera' qualche problema allo stomaco di Simone. Termina la cena un
caffe'. Il conto sara' la solita piacevole sorpresa, che ormai piu' che
una sorpresa e' una certezza : 22 euro a testa per tutto il ben di dio che
ci siamo ingurgitati. Qualche chiacchera fuori dalla trattoria e poi
siamo pronti per affrontare il viaggio di ritorno, che purtroppo per molti
di noi vuol dire centinaia di chilometri. |
Le foto |
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Foto
scattate da Alberto Rubinelli (io)
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