I preparativi |
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Sveglia alle 6 in punto,
per poter fare tutto con relativa calma. Operazioni di toeletta
quotidiane, colazione veloce con latte scaldato (se non ci fossero i
microonde...) ed eccomi pronto. Sono le 6:30 del
mattino, quando esco di casa, per dirigermi verso la Maggiore autonoleggi,
a prendere il furgone, parcheggiato fuori dalla sede, ritirato ieri sera.
Fa un freddo bestiale, ci sono 3 gradi. Nonostante mi ci voglia quasi un
quarto d'ora per raggiungere il parcheggio dove c'e' il furgone, da casa
mia, l'auto non fa nemmeno in tempo a scaldarsi, tanto e' bassa la
temperatura esterna. |
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Il furgone ci viene
consegnato con 1/4 di pieno, che corrispondono a 22.5 litri, stando a
quanto dichiarato sulle specifiche del costruttore, ma che ci vengono
conteggiati a 29 litri. I km sono 43912, praticamente nuovo per un furgone
che viene noleggiato tutti i giorni. Una foto al cruscotto conviene farla
sempre, non si sa mai, in caso di contestazioni, visto che poi oggigiorno
siamo dotati di queste tecnologie a portata di tasca. |
Si parte |
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Elia arriva spaccando il
secondo, alle 7:00 in punto, ormai e' diventato un professionista del
recupero. Andrea arriva poco dopo, a causa dell'impossibilita' di
parcheggiare al casello di Novara Est, causa barriera messa dalla societa'
autostrade, che ringraziamo per la collaborazione ed alla quale auguriamo un
saluto. Partiamo alla volta del casello di Novara Ovest, che
raggiungiamo senza troppi problemi; il traffico a quest'ora e' ancora
accettabile. Purtroppo, vuoi il sonno, vuoi che sono mezzo influenzato,
vuoi che sono abituato con la mia auto, passo il casello nella corsia del
telepass.. peccato che il furgone ne sia sprovvisto. Cosi' mi viene fatta
la foto, ed alla barriera di milano andro' a costituirmi presso il casello
del pagamento a mano, dove mi verra' fatto verbale, da un signore debbo
dire gentilissimo, in quanto, oltre a spiegarmi chiaramente cosa fa e cosa
debbo fare, fa in modo che paghiamo solo 2.70 euro al momento, in
contanti. |
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Superato il traffico di
Milano, possiamo dedicarci a risolvere il nuovo problema che si presenta :
il furgone comincia a lamentarsi di essere a digiuno, infatti la spia
della riserva si accende, ed i km disponibili segnalati dal computer di
bordo calano vertiginosamente ed in modo non certo lineare. Cerchiamo
allaora un'area di servizio, ma , solita sfiga naturalmente, capitano di
tutti i tipi, tranne che Agip o Total, che sono le due compagnie con le
quali ho il contratto per la fornitura di carburante. Fortunatamente,
quando ormai si prospetta l'inevitabile rifornimento presso la prima area
disponibile, qualunque essa sia, un piccolo colpo di fortuna in questa
giornata tormentata: ecco un autogrill dell'Agip, al quale finalmente
possiamo abbeverare il nostro destriero ... oddio, diciamo il nostro mulo
dal colore blu. |
Il recupero |
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Appena entriamo nella
sede della Sigma Informatica,
mi rendo conto che la missione sara' difficile, per non dire tragica: le
rampe di scale sono molto ma molto piu' lunghe e tortuose di quelle che
avevo immaginato. Ci accoglie Sandro Beltrame, che ci accompagna
all'interno dell'azienda, nella stanza dove ci sono accatastati tutti i
computers da smaltire, e dove si trovano due degli AS/400 che stanno
ancora funzionando. Dopo un giro di ricognizione, decidiamo quali saranno
le macchine da salvare, e quali invece lasciare al rottamatore, tutti pc
scassati comunque, niente di rilevante dal punto di vista storico. Peccato
per un vecchio ups, malconcio ma molto ben costruito, che pero' pesa
veramente troppo per azzardarsi a trasportarlo sulle scale. In queste
occasioni, quando ci sono scale da superare con certi pesi, ci sarebbe
proprio necessario un robot per scale. |
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Tutto il materiale viene
portato giu' per le scale, quello pesante facendolo scivolare, il resto a
braccia. Nella foto Andrea ed Elia trascinano uno scatolone pesantissimo
pieno di rott... di tastiere, cavi ed altre cose. La foto e' mossa perche'
i nostri eroi non si sono nemmeno fermati un attimo, ligi al loro dovere. |
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Ecco l'osso duro,
l'ultima macchina da caricare, che ci dara' parecchio filo da torcere. Si
tratta di un grosso AS/400 dotato del "cappello" con i dischi
supplementari, che lo rendono pesantissimo; non abbiamo un dato preciso,
ma ipotizzo il peso della macchina sia superiore ai 300Kg, visto che in 4
non riuscitamo ad alzarlo comodamente (una persona solleva con facilita'
50Kg) |
La pausa pranzo |
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Sono ormai le 14:00
quando ci rechiamo nel centro commerciale "Panorama, distante poche
decine di metri dalla sede della Sigma Informatica, con lo scopo
principale di procurarci gli attrezzi per smontare l'AS/400, ma con
l'intenzione di concederci anche una brevissima pausa per mangiare un
boccone. Dopo aver fatto qualche giro per il supermarket, per vedere cosa
offre di commestibile all'istante, decidiamo per la pizza al trancio, che
con meno di due euro al pezzo, concede un piccolo sollievo ai nostri
stomaci, provati dagli sforzi ma sopratutto dal lungo digiuno, tranne
Andrea che circola sempre dotato di borsa di sostentamento personale. |
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Purtroppo la corsia
ferramenta del Panorama e' veramente scarsa, pochissimo materiale e tutto
di dubbia qualita'. Riusciamo a trovare, non facilmente in quanto
praticamente occultato, un piccolo kit di chiavi a cricchetto, simile a
quello in possesso della Sigma, non utilizzabile in quanto rotto. Dopo
aver verificato a fatica il prezzo, visto che non c'e' scritto da nessuna
parte, decidiamo che non ci sono alternative. |
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Cosi' per 9 euro ci
portiamo a casa uno schifosissimo kit di chiavi a cricchetto cinese, ma
penso della zona peggiore della cina, perche' veramente di pessima
fattura.
Oltre alla ferramenteria, prendiamo anche una bottiglia d'acqua
minerale per dissetarci, dopo la pizza, ed un sacchetto di caramelle alle
erbe per me, con la funzione di tentativo di migliorare la situazione
della mia gola, gia' infiammata nei giorni precedenti, e finita dal vento
gelido che tira in questa giornata, per altro soleggiata.
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Il rush finale |
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Deciso ormai che
l'AS/400 andava smontato, purtroppo dopo molto tempo passato a vagliare
tutte le possibili soluzioni meno invasive, e' ormai questione solo di
tempo. Iniziamo rapidamente a smontare tutte le parti esterne e tutte
quelle estraibili, per poi passare a quelle fissate con i bulloni da 7mm,
che sembra essere una caratteristica unica di IBM. Lavoriamo molto
rapidamente, ma il tempo necessario e' comunque non trascurabile, vista la
quantita' di viti che assemblano le parti e visto che ogni pezzo richiede
un piccolo studio per la sua asportazione. |
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Tutti i pezzi vengono
portati al piano terra, per poi essere caricati ordinatamente (ma non
troppo) sul furgone. In pratica dell'AS/400 resta solo il telaio metallico
esterno, con i due rack porta schede, quello anteriore e quello
posteriore, oltre al backplane per gli alimentatori. Nonostante questo, il
trasporto risulta sempre faticoso, deve esserci proprio tanto ferraccio
dentro questi AS/400. |
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Finalmente tutto il
materiale e' stato caricato. Riceviamo ancora in dono un po' di manuali
per il museo, che il nostro benefattore, Sandro Beltrame, ha conservato
gelosamente durante questi anni, preservandoli dalla distruzione.
Purtroppo il tempo e' poco, e dobbiamo rinunciare a scambiare un po' di
chiacchere, perche' ogni minuto che scorre, ci porta sempre piu' oltre il
limite di orario che ci siamo imposti per poter scaricare al capannone ad
un'orario ancora dignitoso. Non avevamo proprio previsto di incontrare
tutte queste difficolta' dovute sia al peso delle macchine, che alla
presenza della scalinata non proprio comoda. Rimane solo l'ultima
formalita', la bolla di accompagnamento, della quale ci viene consegnata
la terza versione, dopo le ultime correzioni, da una bella ragazza bionda,
che se fumasse di meno, sarebbe ancora piu' carina, oltre ai risaputi
effetti benefici :) |
Il ritorno |
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Partiamo finalmente alla
volta di Padova, che fortunatamente raggiungiamo in una ventina di minuti.
Qui ci aspetta Piergiulio, che mi consegna un bellissimo Xerox 820,
proveniente dal museo di Padova, che purtroppo per motivi di spazio il
nostro amico non puo' piu' ospitare. Dopo l'incontro nel parcheggio
dell'Ikea, siamo costretti a ripartire istantaneamente, senza nemmeno il
tempo di poter fare due chiacchere; una bella coda prima di poter
rientrare in autostrada ci attende. Superato il traffico un po' caotico
nella zona da Padova fino a Verona, dopo il viaggio prosegue molto
tranquillo, fino a Milano, dove troveremo nuovamente un po' di coda,
fortunatamente limitata a pochi km di guida a passo d'uomo. |
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Purtroppo, arrivati al
capannone, ci attende l'ennesima sorpresa negativa della giornata: non
c'e' luce, e naturalmente in questa stagione alle 19:30 e' gia' buio
pesto. Purtroppo nella parte vicina di capannone stanno facendo dei lavori
in questo periodo, per cui sicuramente e' stato scollegato parte
dell'impianto. Ma dopo aver superato prove peggiori durante questa
giornata, non ci perdiamo d'animo, ed illuminando con i cellulari,
riusciamo ad aprire il portone del capannone e a posizionare le assi in
dotazione, per effettuare uno scarico rapido del furgone. In effetti in
poco tempo abbiamo svuotato tutto, mettendo purtroppo tutto un po' alla
rinfusa nel capannone, e siamo pronti per andare finalmente a cena. |
La cena |
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Alla fine di ogni
recupero, per me una bella cena con gli amici e' d'obbligo. Questa volta,
dopo molti tentativi andati a vuoto nei precedenti recuperi, riusciamo a
prenotare presso l'Osteria S. Giulio, poco distante da Novara, un locale
storico che si trova all'interno di una vecchia badia, in mezzo alla
campagna novarese. Fortunatamente il locale accetta la nostra prenotazione
anche per le 21:00, prima proprio non saremmo potuti arrivare,
considerando che dopo aver scaricato le macchine al capannone, siamo
tornati a Novara per depositare il furgone e riprendere la mia auto, per
poter addentrarci nelle stradine di campagna senza problemi.
Arriviamo alle 21 in punto, un orario che per il novarese e' gia' un
po' avanzato, visto che tendenzialmente si cena anche prima delle 20,
nella nostra provincia. Ci accoglie quello che penso sia il figlio del
titolare, che ci accompagna al tavolo a noi riservato, un tavolo da 4
persone molto spazioso e ben distanziato dagli altri tavoli, pochi, che
popolano la sala. Il locale si articola di due sale, una stretta e lunga,
quella dove ceneremo noi, ed un'altra piu' ampia , all'ingresso, dove vi
e' anche il banco cassa. Ci viene presentata la lista dei piatti disponibili, che bene o male
sono i soliti da vent'anni, ma scegliamo di fare assaggi sia di primi che
di secondi, visto che siamo affamati ed allo stesso tempo vogliamo gustare
tutte le portate. Si inizia dagli antipasti, con lardo, abbondante ed
ottimo, fidighin, una specie di salame il cui impasto e' composto da vari
tipi di fegato, unito a gelatina; un ottimo carpaccio accompagna questo
primo giro di antipasti. Si passa poi a cipolline in agrodolce, fagioli in
insalata, funghetti sott'olio. Altro giro con prosciutto della val
Vigezzo, salame d'asino, salame sotto grassa, mortadella sotto grassa.
Prossimo giro con carciofini sott'olio e salsiccette all'aceto balsamico. In conclusione degli
antipasti, lumache in un guazzetto. Passiamo ai primi, che arrivano
abbondanti ed alla temperatura corretta : paniscia, il piatto tipico
novarese, e ravioli al brasato, entrambi ottimi. Secondi : brasato e
fritturina di lombo e salsiccia, accompagnati da patate al forno e carote
lessate, tutto ottimo, anche se ormai siamo sazi. Il dolce siamo costretti
a saltarlo, optando per un buon caffe' come conclusione di questa ottima
cena.
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Il giorno dopo |
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La mattina seguente mi rimangono da espletare un paio di cose, prima di
poter considerare chiuso il recupero. Alle 8:00 vado a prendere il furgone,
parcheggiato fuori dalla sede della Maggiore, e lo porto al suo ultimo
rifornimento, cosa che faccio abitualmente, per lasciare il furgone pieno al
prossimo utilizzatore e per evitare eventuali addebiti di differenze di
carburante.
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Ora il furgone e' pronto per essere riconsegnato. Abbiamo percorso
44585 - 43912 = 673 Km. Alla riconsegna, mi verra' addebitato per errore il
doppio dell'importo: non mi stupisco ormai piu' di niente, questa volta
tutto quello che poteva succedere e' successo, sara' per compensare tutte le
altre volte che i recuperi sono andati bene.
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Ringraziamenti |
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Ovviamente un ringraziamento enorme va alla Sigma Informatica, nella persona
di Sandro Beltrame, che ha donato le macchine al museo. Sandro, appassionato
di queste macchine, oltre che utilizzatore, si e' opposto alla loro
rottamazione, ci ha contattati ed ha fatto tutto il possibile per metterci
in condizione di poter effettuare questo recupero, nonostante il tempo a
disposizione fosse pochissimo, il giorno successivo sarebbero passati i
rottamatori. Spero in futuro di avere un'occasione per una chiaccherata sui
vecchi sistemi IBM, con un po' piu' di calma.
Non posso non ringraziare i miei compagni d'avventura, Andrea Longhi ed Elia
Bellussi, che hanno sopportato con me il peso, e' proprio il caso di dirlo,
di questo recupero.
Grazie anche all'Osteria S.Giulio, di esistere, e di essere rimasta
praticamente come 20 anni fa, quando ci andavo da ragazzo.
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Bilancio |
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Resoconto spese di
questo recupero
Data |
Descrizione |
Importo |
14/11/2007 |
Autostrada Novara Est - Milano Ghisolfa |
2,70 |
14/11/2007 |
Autostrata Milano Est -
Venezia Mestre |
13,40 |
14/11/2007 |
Pranzo centro commerciale Panorama |
3,60 |
14/11/2007 |
Materiale per smontaggio (centr. comm. Panorama) |
11,03 |
14/11/2007 |
Gasolio Agip |
101,00 |
14/11/2007 |
Autostrada
Venezia Mestre - Padova Est |
1,70 |
14/11/2007 |
Autostrada
Padova Est - Milano Est |
11,60 |
14/11/2007 |
Autostrada Milano Ghisolfa - Novara Est |
2,70 |
14/11/2007 |
Cena trattoria "Osteria S. Giulio" 3 persone |
100,00 |
15/11/2007 |
Gasolio Total |
72,00 |
15/11/2007 |
Noleggio furgone "Maggiore autonoleggi" |
193,50 |
|
Totale |
513,23 |
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Sabato 17 Novembre 2007 |
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A distanza di pochi giorni dal recupero, nonostante ci sia un freddo gelido,
che se da un lato e' normale per meta' novembre, dall'altro e' arrivato in
pochi giorni, mi reco al capannone con l'intenzione precisa di rimontare
l'as che siamo stati costretti a vivisezionare sul posto, per poterlo far
scendere dalle scale. Ho gia' sperimentato in occasione di altri recuperi
come le macchine smontate, se non vengono rimontate nel giro di qualche
giorno, rimangono nel loro stato per anni, e quando ben ci si decide a
rimontarle, la memoria spesso fa fatica a ricordare tutte la fasi dello
smontaggio, anche perche' in queste occasioni difficilmente c'e' la
possibilita' di prendere nota, di fare foto , di disporre con cura il
materiale. L'operazione di rimontaggio non risulta di per se' complessa,
complice il poco tempo trascorso da quella di smontaggio, ma il freddo rende
tutto piu' difficile: misuro 5 gradi di temperatura ambiente, ed infatti
ogni volta che sono costretto a togliermi i guanti per posizionare le viti
(i famosi bulloni del 7 ibm) mi gelano le mani dopo pochissimo tempo,
costringendomi a rimettere i guanti. Fortunatamente tutti i moduli sono su
guide, per cui l'introduzione risulta facilitata.
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Inizio l'operazione di rimontaggio dall'unita' di ventilazione, che e'
montata posteriormente, infilata su due guide a scorrimento superiori e
fissata allo chassis con 6 viti: dopo aver capito da che parte deve essere
inserita, e' un gioco fissarla, vista la precisione delle guide. Passo
quindi all'alimentatore principale, quello montato posteriormente; dopo
qualche difficolta' dovuta all'inserimento dei connettori posteriori, riesco
a fissarlo con le sue 4 viti. Sopra di esso monto poi il suo modulo di
ventilazione dedicato, anch'esso fissato con 4 viti. Passo poi a montare le
schede, o meglio, diciamo i moduli , visto che chiamarle schede e' un po'
riduttivo, visto l'involucro protettivo ed il telaio che hanno. Sarebbero le
ultime cose da montare, ma visto che mi occupano spazio prezioso attorno
alla zona di lavoro, le infilo nei rispettivi slot, cosi' da mettere un po'
d'ordine; il fatto di aver numerato con pennarello indelebile tutte le
schede, rende l'operazione molto veloce. Monto poi i due moduli dischi sul
rack anteriore, moduli dei quali uno contiene due dischi, l'altro
completamente vuoto. Essi sono fissati con due viti cadauno. Passo quindi al
montaggio dei moduli alimentatore, anteriori, di cui uno particolarmente
pesante ed altre due, piu' leggeri , identici. Dopo aver montato e fissato i
moduli, monto il loro schermo metallico, che si fissa con 4 delle 8 viti
necessarie al fissaggio dei moduli di potenza. A questo punto mi dedico al
rimontaggio dell'array di dischi nel "cappello" della macchina.
Inizio con il rimontare il cestello, fissandolo con due viti posteriori e 4
anteriori. Collego quindi tutti i connettori posteriori, che da come si
presentano, sembrano quelli di un sistema raid a doppio canale. A questo
punto, montati tutti i moduli interni, monto le due pareti laterali della
macchina, che sono fissate con una quantita' assurda di viti, e secondo una
logica decisamente poco funzionale, infatti ci sono viti anche nella parte
inferiore della macchina, che da solo non riesco a mettere e che quindi
conservo in una busta posizionata all'interno della macchina, in attesa di
un momento migliore come temperatura e di un aiuto. Posso quindi montare il
cappello, ossia il coperchio della sezione dischi, che conferisce
immediatamente un aspetto piu' solido alla macchina. Si devono fissare due
viti da dentro il cestello alle pareti del coperchio, operazione dopotutto
comoda, visto che lo spazio per lavorare non manca. Passo al montaggio degli
8 dischi che compongono l'array, per adesso in ordine casuale, visto che non
sono stati segnati in nessun modo durante lo smontaggio. Chiudo quindi il
coperchio metallico anteriore, che fa anche da schermo, e rimonto anche
quello posteriore. Si possono montare adesso anche i coperchi di plastica,
che hanno pura funzione estetica. Sia i pannelli anteriore che quelli
posteriori sono composti da due parti, una per la macchina, l'altra per
l'espansione dischi; forse una delle poche soluzioni che rende facile lo
smontaggio, rimontaggio per manutenzione della macchina. Adesso, completo di
tutte le sue parti, l'AS/400 puo mostrarsi in tutta la sua imponenza. Sarei
proprio curioso di sapere quanto pesa cosi' completo.
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Dopo aver terminato con successo l'operazione di rimontaggio dell'AS/400,
cerco di mettere un po' in ordine, sistemando lo xerox, sopra l'as, qualche
scatola dove posso. Apro lo scatolone che avevamo appoggiato proprio vicino
all'ingresso. All'interno una quantita' di rottami impressionante: mi era
parso ci fosse qualcosa di utile, ma si tratta veramente solo di rottame.
Tastiere da pc, alimentatori vecchi, cdrom, casse, mouse, slitte per dischi,
telefoni, pezzi di plastica di stampanti. Purtroppo in fondo allo scatolone
trovo una brutta sorpresa : ci sono si le due tastiere di terminali che
abbiamo recuperato, ma il loro connettore, tra l'altro parallelo e non
seriale, e' stato tranciato. Averlo saputo, avrei lasciato li' terminali e
scatolone, in questo caso abbiamo fatto proprio da smaltitori, speriamo
almeno che la Sigma Informatica ci sia grata :)
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Sabato 1 Dicembre 2007 |
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Oggi, con l'aiuto di Vincenzo Scarpa, prelevo dal capannone l'AS/400 9401 I-Series, che devo spedire a Francesco Sileno di Roma.
Si tratta di una macchina veramente bella, nonostante le dimensioni
estremamente contenute (anche se il peso non e' indifferente) e' una
macchina dell'ultima serie degli AS/400.
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