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 Vacanze romane 
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I preparativi
  Parto alle 12:30 passate da Novara, in una bella giornata di sole, preoccupato un po' per tutte le cose che devo far combaciare, ma carico del fatto che ormai non si torna piu' indietro.
 
Venerdi' sera purtroppo i miei amici romani sono in trasferta a Bologna, per un altro incontro, cosi' mi ritrovo a mangiare da solo.Decido di provare uno dei locali suggeritomi da Fabio Bizzi, la pizzeria Tre Gatti

Recensione
Trovandomi a Roma per uno dei salvataggi per il mio museo di computers obsoleti, non posso mancare di provare qualche locale romano; venerdi' sera sono solo e cerco un locale non troppo distante, per evitare di prendere l'auto ed avere poi il fastidio di dover trovare nuovamente parcheggio. Essendo alloggiato proprio su Largo delle sette chiese, scartato il Grottino del Traslocatore perche' strapieno, decido per la Pizzeria Tre Gatti, che si trova a pochi metri dalla piazza, lungo via delle sette chiese. Mi presento nel locale senza avere prenotato, ma non ho difficolta' ad essere accomodato, nonostante sia venerdi' sera.Suono il campanello e mi accoglie una ragazza, molto gentile, che si occupera' di me per tutta la serata; in sala e' presente un altro ragazzo a servire, mentre si intravede un pizzaiolo all'opera. L'ambiente e' molto raccolto, pochi tavoli, ben disposti e non addossati, luci soffuse ma non fastidiose, pareti di colori caldi, con alcune foto raffiguranti principalmente attori romani.Il tavolo e' apparecchiato con tovaglia aragosta, in cotone, doppi bicchieri e doppie posate, tutto pulito ed apprezzabile. Guardando il menu' realizzo che , contrariamente a quanto mi aveva detto l'amico che mi ha suggerito il posto, ci sono solo antipasti e pizze, forse insalate, niente altro. Decido quindi di iniziare con l'antipasto della casa, denominato appunto dei tre gatti, che e' una composizione di alcune piccole ciotole, ognuna con una buona dose di una specialita' romana: abbiamo trippa, cucinata alla romana, con pecorino, fagioli in umido, con una salsa decisamente piccante, melanzane grigliate, funghetti sott'olio, zucchine marinate, vitello tonnato, melanzane sott'olio. Tutti discreti gli antipasti, non indimenticabili, ma apprezzati, sopratutto perche' era evidente che fossero tutti fatti in casa. Accompagna gli antipasti una focaccia, tagliata a pezzi e portata in un cestino, ottima, peccato ritrovarsela in conto, anche se a solo un euro. Passo quindi alla scelta obbligata, cioe' la pizza: scelgo una scamorza e salsiccia, che mi viene portata, come usanza del locale, tagliata in 4 parti su un tagliere di legno. Pizza buona, pasta sottile ma non troppo secca, ingredienti freschi, saporita al punto giusto: non ne avanzo nemmeno una briciola, infatti la mia gentile cameriera, mi guarda stupito, visto che quella era la razione per almeno due persone. Passo quindi al dolce, che e' il piatto migliore della serata: ho scelto ricotta di pecora con frutti di bosco: definirla squisita questa ricotta e' dire poco. Il sapore della ricotta di pecora, molto piu' forte come sapore di quella di latte vaccino, viene invaso dalla sciroppo di frutti di bosco, creando al palato una sensazione particolare, cioe' i due sapori ben divisi ma in tempi diversi, prima il dolce dei frutti di bosco, poi il salato, tendente all'acidulo, della ricotta di pecora; ottimo veramente questo dessert. Conclude la serata l'immancabile caffe', che viene fatto con una macchinetta a cialde e portato con la tazzina da bar e la palettina di plastica: una inutile caduta di stile, non ditemi che una macchina da caffe' e' inarrivabile per una pizzeria. Il conto sara' di 31 euro, che non e' poco per quello che ho mangiato, ma consideriamo che siamo a Roma nel quartiere Garbatella, praticamente a due passi dal centro.

I recuperi
Sabato mattina , di buon'ora, mi alzo, faccio colazione e, dopo contatto telefonico, mi dirigo verso una zona decisamente centrale, Piazza del teatro di pompeo, una piazza di roma sotto la quale c'e' ancora tutto un teatro intatto, quello di pompeo appunto. Parcheggio sul Lungotevere, perche' di trovare posto nella suddetta piazza ovviamente non se ne parla. Carlo viene con me ad aiutarmi a trovare un posto, visto che girare a cercare parcheggio per Roma, e' una di quelle imprese a rischio, che se non conosci le strade, rischia di portarti a 2Km di distanza senza esserti accorto della strada fatta.
Saliamo in casa di Carlo, che abita in una casa decisamente antica, in una posizione che centrale e' dire poco, ma che a causa di questi pregi, ha il difetto di non avere l'ascensore; quattro piani di scale ed arrivo dove Carlo ha gia' preparato tutto il materiale che devo prelevare: l'Alpha Syntauri, prima di tutto, tenuto in un modo che oserei dire religioso, con le istruzioni e l'imballo originale, un computer Canon, uno Unibit ed altre due o tre cosette. Dopo aver chiaccherato un po', imballiamo tutto alla meglio ed a piedi trasportiamo all'auto, parcheggiata sul lungotevere, con numerose soste, visto che dopo un po' questi oggetti di un'altra era pesano.
  Recensione
Mi trovo a Roma per lavoro, proprio in zona Garbatella, cosi' dedido di ritornare, dopo almeno 6 anni, "Ar Grottino Der Traslocatore", questo minuscolo locale che sorge in un seminterrato di piazza delle sette chiese, decisamente poco visibile dall'esterno, al punto che , la prima volta, tutti chiedono.
Avendo del tempo a disposizione, prima dell'appuntamento con Andrea Celli al CNR, parcheggio l'auto poco distante dalla fermata del metro Policlinico e faccio quattro passi nella zona.
Arrivo al CNR, situato in un bell'edificio al 137 di Viale del Policlinico. Essendo arrivato con un po' di anticipo, attendo l'arrivo di Andrea, girovagando in quel pezzetto di viale e scattando qualche foto, stile turista giapponese
Andrea arriva, ma durante l'apertura del CNR e la disattivazione dell'antifurto, si verifica l'imprevedibile: una chiave, ovviamente in copia unica, si spacca, rendendo impossibile la disattivazione dell'antifurto. A questo punto inizia un frenetico rincorrersi di tentativi di ripristino della chiave, terribilmente deformata, compresa la ricerca di una ferramenta, che naturalmente si trova aperta solo in un punto non vicino a noi. Nonostante la copia della chiave effettuata dal ferramenta, in cui pero' non nutrivo molta fiducia, non si riesce a fare nulla. Bisogna cosi' "entrare" senza chiave e far suonare l'antifurto, con conseguente necessita' di comunicazione alla sorveglianza ed ulteriore perdita di tempo. 
Finalmente, dopo ormai due ore, i battenti del CNR, o meglio, della sua cantina, si aprono, e posso entrare nell'ampio seminterrato con la mia Mazda, per caricare il materiale da salvare. Le macchine da salvare sono veramente molte, e riusciro' a caricarne solo una parte, ma almeno con questa piccola opera, si riesce a creare un passaggio nella cantina, in modo da rendere sopportabile per gli abitanti del CNR la presenza di tutto questo materiale in attesa di salvataggio.
L'ultimo recupero che devo fare qui a roma, e' una macchina da scrivere IBM, di quelle bellissime a testina rotante, donata da Mandredi Urcioli, della Micromed. Fortunatamente il luogo dove devo andare, non si trova distantissimo dalla zona del policlinico, cosi' in una ventina di minuti ci arrivo. Oltre alla macchina da scrivere, Mandredi mi ha preparato uno scatolone con vecchie schede ed altro materiale obsoleto, per il museo. Ormai l'auto e' satura, cosi' sono costretto a caricare questo materiale sul sedile del passeggero.

A questo punto, contatto gli amici romani, per vedere cosa si riesce a fare per cena. Dopo qualche consultazione, decidiamo di andare a Monte Porzio Catone, un paesino sulla collina sud di Roma, dove da poco abita Igor Chiandetti. Sulla strada, faccio rifornimento di carburante, visto che ormai sono arrivato quasi a zero, dopo il viaggio da Novara ed i vari trasferimenti urbani a roma.

La cena
Sabato sera gia' e' difficile trovar posto, senza prenotazione, ma non un sabato sera qualsiasi: l'8 Marzo, festa della donna, impossibile trovare un posto libero in mezza Roma. Cosi' ci spostiamo in collina, dove troviamo ancora un tavolo libero in una trattoria nell'antico borgo di Monte Porzio Catone: si tratta della Cantina Romoletto, un locale di quelli a gestione familiare, sito proprio all'interno del borgo antico. Arriviamo leggermente in ritardo sulla prenotazione telefonica, alle 21 passate, ma non ci fanno storie, ci fanno accomodare sull'ultimo tavolo libero. Il locale e' molto piccolo, stretto e lungo, e si e' letteralmente accalcati uno sull'altro. Senza dubbio qualche posto in meno farebbe perdere qualche coperto ai proprietari, ma guadagnare nel giudizio dei clienti. Entrando si passa praticamente in mezzo alla parte di cucina dove vengono grigliate le carne e preparate le pietanze: forse un po' poco igienico, ma suggestivo. Ci accomodiamo al tavolo, stringendoci come in 5 su una panda, e qui il fatto di essere in sovrappeso fa soffrire il proprio bisogno natuale di spazio. Tavolo apparecchiato con tovaglia di cotone crema chiaro, posate di metallo discrete, piatti di ceramica pesante, sembrano antichi. Alle pareti qualche oggetto antico appeso, qualche ritratto del borgo , qualche foto di attore romano autografata. Ordiniamo da bere, acqua minerale gasata ed un vino della casa, sul quale non concordo, in quanto definito solo "vino dei castelli", ma gli altri commensali accettano e cosi' lo scopriremo ...deludente. Iniziamo con un antipasto all'italiana,  composto da salame crudo, ottimo, stagionato al punto giusto, prosciutto crudo, buono ma per i miei gusti troppo fresco, bresaola, discreta, anche se non vado matto per questo salume, olive nere, normalissime olive da supermarket, pomodorini ripieni piccanti,discreti,  mozzarella di bufala, molto fresca, che si scioglie in bocca, bruschetta con olio d'oliva. Passiamo ai primi; essendo indecisi, abbiamo optato, vista la possibilita' di farlo, per un  tris con tagliatelle al ragu', pasta cotta al punto giusto e sugo molto saporito, gnocchi al sugo, buona la patata ma forse un po' troppo poco cotti, pur restando entro un giudizio discreto, e panzerotti ripieni di spinaci e ricotta, dei quali ho apprezzato particolarmente il ripieno, molto delicato. Le porzioni, anche trattandosi di assaggi, sono state decisamente soddisfacenti. Anche se abbastanza saziati da antipasti e primi, non possiamo, da bravi mangioni, rinunciare ai secondi. Scegliamo una grigliata di carni, composta da abbacchio, salsiccia e bistecca: perfetta la cottura delle carni, buona la salsiccia, tenerissimo l'abbacchio, ed anche intenso come sapore, normale la bistecca. Non rinunciamo nemmeno al dolce: io scelgo una zuppa inglese, fatta in casa, che si rivela ottima, una di quelle preparazioni che trasmettono la sensazione del casalingo, con la crema dal gusto marcato di uova. Concludiamo con un buon caffe' questa piacevole esperienza. Il servizio, durante tutta la serata, e' stato molto gentile e preciso, ma debbo dire piuttosto lento, considerando il numero dei camerieri ed il ridotto numero di coperti. La spesa procapite e' stata di 27 euro, decisamente onesto.
Il ritorno
Di buona mattina mi sveglio e mi preparo per il ritorno. Non ricordo di aver fatto colazione all'hotel derby, in nessuno dei due giorni, e la cosa mi risulta abbastanza strana, visto che di solito curo sempre questo dettaglio, ma non vorrei fosse solo un mio vuoto di memoria. Saldo il conto, che dopotutto e' abbastanza economico, grazie alla prenotazione effettuata mediante Venere, e carico la mia piccola valigia in auto, ai piedi del sedile del passeggero, visto che ormai e' l'unico buco che rimane libero sull'auto. 

Arrivo a Novara nel mezzo del pomeriggio, cosi' faccio comodamente tempo a scaricare e catalogare tutto il materiale preso al CNR, anche se questo mi costa arrivare a sera distrutto, dopo aver guidato per oltre 600Km e scaricato almeno 300Kg di macchine.

Visto che sono stanchissimo e non ho voglia di studiarmi una cena migliore, e non ho nemmeno nessuno con cui poter andare a cena fuori, passo alla Bennet, l'unico supermercato aperto in questa domenica, e compro un po' di cibo per fare la mia piccola festa personale di fine recupero.
Bilancio
Un salvataggio come questo, a piu' di 600Km di distanza, ha dei costi non indifferenti ...
Data Descrizione Importo
07/03/2008 Autostrada Novara est- Milano tang. NW 3,60
07/03/2008 Autostrada Milano Sud - Roma Nord 31,30
07/03/2008 Pizzeria Tre gatti 31,00
08/03/2008 Parcheggio Lungotevere 1,00
08/03/2008 Parcheggio Policlinico 1,00
08/03/2008 Gasolio 69,03
08/03/2008 Roma Sud - Monteporzio 0,50
08/03/2008 Monteporzio - Roma Sud 0,50
08/03/2008 Cena Cantine Romoletto 27,00
09/03/2008 Hotel derby 118,00
09/03/2008 Autostrada Roma Nord - Milano Sud 31,30
09/03/2008 Autostrada Milano tang NW - Novara 3,60
10/03/2008 Gasolio 72,00
 10/03/2008 Bennet per cena 16,30
 

Totale

406,13
  Questo e' un MUSEO : il materiale visibile nelle foto o elencato in queste pagine NON e' in vendita. Se avete necessita' di qualche macchina o qualche parte, tutto quello che possiamo fare e' aiutarvi a riparare la vostra oppure a trovarne una funzionante.  
 
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