Angolo Angolo
 Giro di salvataggi in Toscana 
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I preparativi
Eccoci pronti per affrontare un'altra missione, io e la mia nuova compagna di salvataggi, la Kia Carnival. Sono le 6:30 quando si parte per questa nuova avventura.
Prima tappa, Crada (Castiglione dei Pepoli - BO)
  Per raggiungere questo paesino, devo arrampicarmi su per l'appennino. Dopo essere uscito al casello di Rioveggio, inizia il saliscendi sulle montagne, complicato dal fatto che ci sono i cantieri per la costruzione della variante del valico appenninico. Arrivo nel giro di una ventina di minuti a Crada, dove mi tocca letteralmente tirare giu' dal letto Marco, che abita in una villetta arrampicata ancora di piu' su per la montagna, al punto che, non sapendo se sarei riuscito a salire con l'auto, la parcheggio in modo piu' o meno abusivo, lungo la provinciale, e salgo a piedi , sotto una fastidiosa pioggerella. Marco dona al museo un monitor Olivetti monocromatico, adatto per la serie M250 e compagni
Seconda tappa, Firenze
  Raggiungo Firenze, uscendo al casello di Scandicci, ed in pochissimo tempo sono da Milo, nel suo garage seminterrato, dove gia' una volta e' stata compiuta una missione di salvataggio, allora con un furgone. Anche questa volta Milo e' molto generoso verso il Museo, al punto che riempio senza fatica mezza Carnival, fortunatamente adesso lo spazio in auto non manca.
Terza tappa, Scandicci
  A Scandicci mi aspetta Francesco Pasqualetti, uno degli storici frequentatori di IDA (it.discussioni.auto) che ha conservato per il Museo un paio di preziosi box Data General, una macchina da scrivere Olivetti, ed un bellissimo oscilloscopio Tektronix.
Pausa pranzo
Ormai e' abbondantemente superato il mezzogiorno, e' dalla mattina alle 6 che sono sveglio, cosi' dedico per una piccola pausa.
Anche la Carnival deve essere rifornita, altrimenti non riuscirei ad arrivare a destinazione
Quarta tappa
  Si tratta di andare a trovare Roberto De Masi, a Pietrasanta
Quinta tappa
  A Rapallo, da Marco Bellon, collaboratore ormai consolidato del Museo.
Scarichiamo ..
  O meglio, scarico, visto che sono da solo. Praticamente ci ho messo due ore, perche' ogni cosa, oltre a doverla catalogare, dovevo anche portarla nella zona piu' profonda del capannone, e per far questo, ogni volta dovevo attraversare un percorso di guerra, ormai quasi completamente chiuso. Ho scaricato quasi tutto, anche se un paio di scatoloni mi hanno proprio rotto la schiena, ho lasciato in auto solamente l'oscilloscopio, che e' meglio tenere in laboratorio, una macchina da scrivere, che adottera' un mio cliente, ed uno scatolone, che proprio non riuscivo a trovare dove mettere, e che ho scaricato il giorno successivo nel garage di casa.
  Questo e' un MUSEO : il materiale visibile nelle foto o elencato in queste pagine NON e' in vendita. Se avete necessita' di qualche macchina o qualche parte, tutto quello che possiamo fare e' aiutarvi a riparare la vostra oppure a trovarne una funzionante.  
 
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