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 Recupero IBM System/32 
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19 Ottobre 2003   Rimontaggio del System 32

Passo per passo tutta l'avventura del recupero e della rimessa in funzione del System/32

2 Febbraio 2002   Recupero
 
19 Ottobre 2003   Rimontaggio del System 32

Figura 1 : cablaggio trasformatore
Foto in alta risoluzione


Figura 2 : gruppo raddrizzatore
Foto in alta risoluzione


Figura 3 : alimentatore dx
Foto in alta risoluzione


Figura 4 : alimentatore sx
Foto in alta risoluzione


Figura 5 : monitor
Foto in alta risoluzione


Gruppo condensatori


Collegamento levetta
Purtroppo il System 32 e' restato fermo per troppo tempo, in attesa di un rimontaggio che e' sempre stato rimandato, sparpagliato a pezzi per un largo pezzo di capannone; adesso, nonostante il clima non sia dei migliori, essendo gia' arrivata la stagione invernale, urge un riordino dello spazio nel capannone, per cui sono stato costretto ad un rimontaggio obbligato, purtroppo senza la collaborazione dell'amico Leonardo Cerliani, che in quel lontano Febbraio di piu' di un anno fa, recupero' la macchina assieme a me, in quanto impegnato in faccende familiari. Inizio la ricostruzione aprendo lo scatolone con tutte le minuterie, per disporle su un tavolo , un po' traballante ma necessario vicino alla zona di lavoro; noto una cosa che non mi ricordavo, cioe' il fatto che tutte le viti , diciamo quasi tutte, sono raccolte in sacchettini di plastica, che recano scritto con il pennarello indelebile sopra la parte a cui si riferiscono: evidentemente e' passato cosi' tanto tempo che non mi ricordavo di aver fatto un bel lavoro. Preparati i vari pezzi e le minuterie per l'assemblaggio, inizio a disporre alcuni cartoni attorno al telaio della macchina, per sedermici sopra, visto che il pavimento del capannone e' tutto tranne che pulito e considerato anche che il freddo non e' poco. Dopo aver liberato il cavo di alimentazione ed alcuni flat della tastiera e della stampante, bloccati con nastro adesivo durante il trasporto, inizio dal componente piu' pesante e scomodo, il trasformatore di alimentazione; l'operazione sarebbe un gioco da ragazzi in due persone, ma anche da soli non e' cosi' impossibile, visto che ibm ha previsto un paio di cose che rendono il tutto piu' facile: un gancio per appendere l'asola superiore del trasformatore (il trasformatore viene montato in verticale) ed un nottolino da utilizzare al posto di una delle quattro viti di fissaggio.Dopo aver piu' o meno appeso il trasformatore, avvito a mano i tre bulloni di fissaggio, poi, quando finalmente posso lasciare quei 12 chilogrammi di ferro, stringo con chiave e cacciavite i tre fissaggi. Una volta che il trasformatore e' bello e felice nella sua sede, comincio a collegare i tre fili sulla morsettiera sopra di esso, che rappresentano l'alimentazione e la terra: il fatto di avere numerato tutti i fili che sono stati scollegati al momento dello smontaggio, rende queste operazioni decisamente rapide e sicure; diversamente, non disponendo degli schemi elettrici, si sarebbe perso un mucchio di tempo per risalire alle connessioni originali. Seguendo lo schema della figura 1, connetto quindi fase neutro e terra. Una volta stretti i morsetti, rimonto la protezione in plexiglass sopra questa morsettiera, con sopra l'etichetta che dice chiaramente di stare attenti nel maneggiare il trasformatore, visto il peso di 24 libbre, equivalenti ai nostri 12 chilogrammi. Una cosa che si nota nella parte di alimentazione di questa macchina, e' la presenza di etichette di segnalazione in tutti i punti dove possano esserci tensioni pericolose, parti sottoposte ad alte temperature, organi meccanici in movimento. Per poter collegare i rimanenti fili del trasformatore, devo montare il gruppo raddrizzatore e condensatori di filtro, che grazie a 4 fissaggi con asola aperta, si mette su veramente in pochi minuti, nonostante la posizione non sia delle migliori e lo spazio cosi' esiguo al punto che una volta montato non mi passano nemmeno le dita per allinearlo, e devo farlo con un cacciavite. Passo quindi al collegamento dei fili dei secondari del trasformatore alla morsettiera presente sul gruppo raddrizzatore, prestando particolare attenzione al serraggio delle viti, visto che le correnti in gioco sono tutt'altro che trascurabili. Collego quindi i connettori multipolari che portano le altre alimentazioni , uno sulla scheda presente a bordo del gruppo raddrizzatore, l'altro sull'alimentatore in basso a destra. Un'operazione che si rivela veramente difficoltosa, e' il collegamento di due fili che dal trasformatore vanno ad un condensatore di rifasamento, posto dalla parte opposta del vano alimentazione, ma, non bastasse, montato in una specie di nicchia e con i terminali rivolti verso la parete; non ricordavo che fosse cosi' difficoltoso, nonostante fossi stato io a togliere quei collegamenti: con qualche spellatura alle dita ed al dorso della mano, riesco ad infilare i faston sul condensatore ed a mettergli sopra il cappellotto di plastica trasparente di protezione. Proseguo nel ripristino dei collegamenti, facendo passare nel foro che unisce il vano alimentazione con il vano computer i cavi che avevamo inutilmente tolto, nella prima fase dello smontaggio, supponendo erronemaente che il system 32 una volta nudo si potesse scomporre in due pezzi; dal vano computer a quello alimentazione passano veramente una grande quantita' di cavi, diretti per la maggior parte al backplane, ma anche alla stampante ed al pannello di controllo anteriore. Comincio posizionando il fascio di cavi piu' sottili, tutti dotati di connettori, che collego secondo lo schema di figura 2 e di figura 3, alle due piastre di alimentazione.Il fatto di aver preso nota della collocazione dei connettori, rende questa operazione veramente rapida e senza nessun dubbio, grazie anche al fatto che ogni connettore ha una chiave che ne impedisce l'inserzione errata. Oltre alle connessioni mediante connettori strip, questo fascio di cavi ha anche qualche faston isolato, connesso nella parte alta della piastra alimentazione in basso a destra, come si puo' vedere dalla figura 3: per inserire questi faston, causa ossidazione, devo ricorrere a pinza e cacciavite.Oltre a tutte le connessioni sopra citate, questo fascio ha anche un termostato del tipo bimetallico, che e' montato mediante un ritegno a rondella metallita tagliata, sopra due resistenze di potenza, sempre sull'alimentatore in basso; installo anche questo particolare e posso quindi passare al fascio di cavi successivo; preciso che quando parlo di fasci di cavi, intendo un gruppo di conduttori di tipo trecciola (volgermente detti "cordina") tenuti assieme con la legatura a salsiccia, cioe' quella fatta con il filo cerato legato in quel modo particolare che si imparava una volta (anche io lo so fare). Il fascio di cavi successivo e' quello che porta le alimentaizioni di potenza al backplane, quindi si tratta per la maggior parte di conduttori di una certa sezione, che terminano con contatti faston femmina, e devono essere ricollegati alla parte bassa della scheda presente sul gruppo raddrizzatore, visibili anche in basso nella figura 2; collegati anche questi terminali, con non poca difficolta' vista la rigidita' dei conduttori, dovuta all'elevata sezione ma sopratutto alla bassa temperatura ambiente, rimangono solo un paio di connettori di tipo strip, presenti in questo fascio, che vanno anch'essi alla piastra raddrizzatore, e con questo le connessioni sono praticamente terminate. Un ultimo connettore, quello visibile in figura 4, sul quale sono ancora adesso un po' dubbioso, va collegato sulla piastra alimentatore in basso a sinistra:i miei dubbi nascono dal fatto che questo connettore e' in realta' composto da un numero di piedini superiore a quello della femmina presente sul cavo, ma il disegno fatto a mano lo indica in quella posizione, ed anche la conformazione del cavo fa pensare al suo collegamento in quella posizione, senza contare che e' anche l'unico connettore rimasto libero. Terminata la fase di cablaggio, do una sistemata ai fasci di cavi, cercando di disporli in modo che non diano noia ed allo stesso tempo permettano un minimo di ordine alla vista. Faccio passare anche il cavo di alimentazione della stampante, situata proprio sopra l'alimentatore, ma che comunica a livello di cavi solo mediante il vano computer. A questo punto e' possibile quindi rimontare le piastre di protezione, munite di fori per areazione, sopra le sezioni dell'alimentatore interessate da tensioni pericolose: si trovano una a sinistra, in verticale, che copre tutto il trasformatore, e l'altra al centro in basso, sull'alimentatore in basso a destra. Fisso anche un paio di connessioni di terra, ma rimangono un paio di cavetti, ipotizzo di massa, volanti, che non so dove fissare e che bisognera' verificare prima di accendere la macchina. La fase successiva del rimontaggio, conclusa quella della sezione di alimentazione, e' quella del gruppo stampante tastiera. Dopo aver dato una bella pulita alle parti, che purtroppo sono piene di fonoassorbente divenuto polvere, incominicio a fissare la base della console, fissata sopra il gruppo alimentazione con 4 robusti bulloni; una volta che questa e' stabile, posso disporre i cavi che entrano in essa, per stampante e tastiera e passare poi al blocco successivo, il supporto per la stampante. Montato il supporto per la stampante, fissato con viti nella parte anteriore, posso appoggiargli sopra la stampante, che si fissa mediante un sistema di antivibranti veramente complesso, che mi fa perdere un buon quarto d'ora per capire come rimontare esattamente gommini, ganci e viti che lo costituiscono. Conclusa l'operazione meccanica, posso procedere al ripristino delle connessioni, tutte mediante due connettori del tipo classico di ibm, impiegato anche sui maiframe, tranne l'alimentazione di rete, che arriva mediante una spina, ed un'altra alimentazione, connessa mediante una morsettiera a vite. Dopo qualche indugio, dovuto a vuoto di memoria, riesco a ricordare che i due faston piccoli, quelli da 2.86mm che vagavano, vanno collegati all'interruttore che abilita o meno il funzionamento a trattore o a foglio singolo della stampante. E' ora il turno della tastiera, o meglio della pulsantiera di comando, visto che alla tastiera basta connettere il cavo in arrivo dal backplane: la pulsantiera ha un cavo flat giallo, che va a connettersi al backplane, e che avevamo tolto, e che ora bisogna reinserire, facendolo passare nella canalizzazione interna alla macchina, prevista per i cavi flat. Una volta fissata la pulsantiera, con due viti, occorre montare la copertura superiore della pulsantiera stessa, per poter poi fissare le altre due viti, che in questo modo concludono il fissaggio della pulsantiera. Il pannello di copertura della tastiere e pulsantiera si appoggia sopra il vano dove sono alloggiate, e si ferma mediante due ganci nella parte anteriore e tre fiti a brugola nella parte inferiore, che per adesso non monto, in attesa di procurarmi una di esse, mancante, perche' nello smontaggio siamo stati costretti a trapanarla, visto che era bloccata e la testa si era spannata. Dopo aver montato le coperture della console, e' quindi possibile proseguire nel montaggio delle coperture della stampante, un vero capolavoro di ingegneria, al contrario delle stampanti attuali. E' ora la volta del rullo della stampante e quindi finalmente del gruppo trattore che in realta' e' montato esternamente sopra la macchina, ma comunica con questa mediante un ingranaggio per prendere il movimento per l'avanzamento del modulo continuo. Prima di poter montare il pannello di controllo, situato dopra il drive da 8", penso sia bene ricollegare tutti i connettori al backplane, in modo da avere piu' spazio disponibile per le mani ed una maggiore illuminazione, visti gli spazi ristretti in cui si opera. Ci metto un po' di tempo per ricostruire il giro esatto che faceva il cavo della pulsantiera di controllo, ma alla fine , complici le curve impresse sul flat, riesco a ricordare tutto e posso procedere, dopo aver rimosso il pannello del backplane superiore ed aver tolto il fermacavi, al suo inserimento in uno slot del backplane. Richiudo fermo e coperchio del backplane, ma purtroppo non posso piu' utilizzare i bloccaggi in gomma dura , a forma di croce o fascette, che fermano i flat semplicemente incastrando questi fermagli sopra di essi: bisognera' trovare una soluzione per questo problema, che non e' di vitale importanza ma consente di mantenere ordinati tutti i cavi. Rimonto anche i due bloccaggi di metallo nel punto in cui i flat fanno la curva per entrare nel backplane e consentire l'apertura a libro di tutto il blocco backplane, montato su cerniere, e dopo questa operazione il sistema comincia ad avere una consistenza ordinata. Rimane ancora un cavo da collegare all'hard disk, un flat di quelli trasparenti, che connetto in una presa disponibile, ma vista la presenza di un'altra presa identica non sono sicurissimo se effettivamente l'ho collegato nel posto giusto: anche questa e' una cosa che occorrera' chiarire una volta in possesso degli schemi elettrici, o almeno quelli di cablaggio , del system 32. Il passo successivo e' quello di rimontare il pannello di controllo, un vero capolavoro di elettromeccanica, essendo costituito da commutatori con delle bellissime manopole stile strumentazione degli anni 60 e da led, il tutto su sfondo nero. Si connette al resto della macchina mediante tre flat, due nella parte alta, uno nella parte bassa, con relativi fermi di bloccaggio, oltre a tre fili sciolti muniti di faston che vanno al monitor, per la regolazione della luminosita'. Il pannello di controllo si fissa con tre viti al telaio principale, quindi dopo averlo montato e' possibile inserire anche la copertura per il drive da 8", che si aggancia con due viti nella parte alta, per poi essere bloccaca da un aggancio a scatto nella parte inferiore. E' la volta quindi del ventilatore, completo di filtro, che raffredda tutto il vano computer e porta l'aria all'esterno; dopo qualche litigata con il sistema di fissaggio, che non avevo intuito al primo colpo riesco facilmente a fissarlo ed a connettere il cavo di alimentazione: occorrera' probabilmente in una successiva fase, controllare ed eventualmente sostituire se non fosse possibile pulirli, i filtri della ventilazione. Dopo questo piccolo componente, tocca al monitor, montato in verticale e visibile mediante uno specchio, soluzione tipica adottata da ibm in questi sistemi. Studio un attimo il monitor, e scopro che lo abbiamo smontato nel modo piu' scomodo che c'era, visto che e' possibile separarlo dal castelletto di fissaggio mediante due sole viti, quindi montato questo lo si puo' appendere con estrema facilita'. Provvedo quindi a montare il castelletto di fissaggio, mediante le quattro viti a testa svasata che collimano con la piastra superiore, ma interponendo prima i tre ganci di fissaggio del tipo a prestola, dove si inseriranno i nottolini dell'unita' specchio , esterna al volume della macchina. Una volta montato il castelletto di fissaggio del monitor, in modo non del tutto agevole, posso montare il monitor, quindi, dopo aver asportato il suo pannello di protezione, collegare i tre fili del potenziometro di luminosita' provenienti dal pannello di controllo, come indicato nella figura 5,  quindi richiudere il coperchio di protezione e collegare il connettore in arrivo dal backplane, che porta l'alimentazione per la scheda a bordo monitor ed i segnali video e di sincronismo; questi monitor infatti, del tutto simili a quelli montati sulla console del sistema 360, ricevono separatamente segnale video, sincronismo orizzontale e sincronismo verticale, oltre ad un segnale che serve per intensificare i caratteri. Si passa ora alla parte diciamo estetica della macchina, cioe' il pannello superiore , fissato mediante cinque prigionieri, ed i pannelli laterali, tutti apribili mediante cerniere e dotati di un'ottima meccanica. Essendo da solo posso solo montare i pannelli, cercando in qualche modo di fare si che si possano aprire e chiudere, ma non posso regolarli ed allinearli, in quanto serve essere almeno in due, per effettuare una regolazione comoda della pendenza e della sporgenza di ogni pannello rispetto al corpo della macchina. Conclusa anche questa ultima fase, posso montare l'unita' specchio del monitor, che si appoggia semplicemente sopra e si blocca a scatto con i 3 nottolini nelle prestole della base del monitor, componente che monto dopo avergli dato una bella pulita dalla polvere decennale che lo ricopre. Un'ultima pulita a tutto il sistema, anche se parlare di pulita' e' esagerato ,meglio sarebbe dire una spolverata, e finalmente posso godermi la vista di una macchina tanto amata tutta intera.
 
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