I preparativi |
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Il viaggio |
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Sveglia purtroppo in ritardo, causa stanchezza accumulata nei giorni precedenti, e freddo che mi rende sempre molto difficile alzarmi. Sempre per il freddo, non riesco a farmi la doccia, così sono costretto a rimandarla all'hotel, il giorno dopo. Preparo la mia valigia, colazione, pappa a Brick e Ninetta, e poi si va a fare gasolio dal distributore di fiducia, così posso partire pieno e non fare tappe. Con la Carnival purtroppo non posso fare andata e ritorno in molti posti, devo sempre fare un rifornimento una vota giunto a destinazione.
Dopo essere passato in ufficio a sistemare un po' di cose ed a prendere le ultime cose necessarie, posso finalmente partire, passando prima però ad imbucare una lettera che mi gira in auto da due giorni, e che è importante, visto che si tratta della fattura del mese di aprile al mio principale cliente. Finalmente, quando ormai sono quasi le 13, riesco ad uscire da novara ed a prendere l'autostrada al casello di Novara Est, visto che quello di Novara Ovest è bloccato dai vigili, che nella loro furbizia, non hanno bloccato la strada alla prima rotonda, ma solo alla seconda, facendo così fare a tutti un pezzo di strada inutile.
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Nonostante un traffico sostenuto ed una rete autostradale che in molti tratti sembra più una statale, riesco ad arrivare a Pescara in un tempo veramente da record per gli ultimi tempi, praticamente meno di sei ore, cosa che non mi capitava dai tempi in cui non c'erano limiti di velocità.
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A Pescara |
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Arrivo in hotel che sono le 18 passate da poco. Dopo qualche difficoltà per centrare l'ingresso del parcheggio dell'hotel , che poi scoprirò essere accessibile molto più facilmente da un'altra strada, posso parcheggiare la mia carnival , fare le foto di rito per orario e chilometri, ed entrare nella hall con le mie valigie; l'hotel è nuovo, sicuramente rimodernato di recente, la camera è bella,spaziosa, con tutto quel che serve, ma si notano piccole disattenzioni, stupidaggini che con un costo ridicolo per la proprietà, darebbero un plus al servizio. Ad esempio non è presente nemmeno una biro ed un pezzo di carta, non è presente un foglietto dove ci siano indicate le cose basilari da sapere, magari i posti attorno da visitare. In bagno tutto pulito, ma un lungo capello nero che penzola dalla porta della doccia, chissà se di una bella ragazza o di una strega :)
L'asse del water è consumato, e dire che tutto il resto sembra così nuovo: possibile che non rientri nel budget quella spesa di pochi euro per sostituirlo ?
Mi sistemo comodamente, lo spazio in camera è veramente ampio, posso disporre comodamente anche il mio notebook, per lavorarci durante la permanenza qui a Pescara.
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Dopo essermi sistemato a Pescara, sempre sotto una pioggerella fastidiosa ma ancora accettabile, raggiungo Pescara, che dista circa nove chilometri dall'hotel a Montesilvano, dove sono alloggiato; là mi aspetta Silvio Nisi, ormai un collaboratore prezioso del Museo, che ha già salvato molte macchine, in questo caso la donazione di un commercialista. Prima di andare a fare il primo carico di questa avventura, andiamo a mangiare qualcosa. La scelta cade su un vicino locale, denominato pizzeria ma che della pizzeria ha ben poco, si tratta di una specie di rosticceria, molto industriale, dove fanno pizzette al tegame, calzoni, arancini ed altre cose: noi prendiamo la pizza al piatto, che scoprirò essere decisamente piccola, delle dimensioni di un piatto piano piccolo, e costare praticamente come da noi una pizza grande tre volte. Dopo questa pizza, Silvio è già strapieno, io invece non l'ho praticamente quasi nemmeno avvertita, quindi prendo anche un calzone e poi un'altra pizza, questa volta al tegame, una pizzetta delle dimensioni di circa metà di quella precedente, ma che costa meno di un terzo.
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Dopo la pausa per rifocillarci, ci aspetta il primo salvataggio, del materiale che Silvio ha parcheggiato nel garage di sua zia, a cui si accede tramite una stretta rampa, dove la mia carnival passa appena. Carichiamo in poco tempo il materiale, tra cui dei monitor Lemon provenienti dai famosi compatibili Apple 2, ed un monitor Fenner, destinato probabilmente allo stesso tipo di macchine. Oltre a questo, un po' di stampanti ad aghi.
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Sempre sotto la pioggia, raggiungiamo Loris Damiani a casa sua, ma per questa sera non carichiamo nulla, visto che piove a dirotto ed è anche tardi, ed il garage dove si trova il materiale non è illuminato; rimandiamo a domattina e nel frattempo visitiamo la casa/laboratorio di Loris, ed il suo magazzino/discarica sottostante, che assomiglia molto al mio capannone, con la differenza che il mio e' un locale deposito, il suo un appartamento.
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Sabato |
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Sveglia alle sette in punto, dopo una bella dormita, debbo dire soddisfacente, un letto comodo ed un cuscino all'italiana, che dopo 4 giorni con i cuscini a puffo della germania, è molto apprezzato. Doccia, con un miscelatore termostatico che nonostante le regolazioni, di fatto fa uscire l'acqua alla temperatura che vuole, richiedendo numerosi aggiustamenti in corso d'opera. Alle 8 passate da poco, scendo a fare colazione: la saletta colazioni è grande, con un'eccellente illuminazione naturale, arredata in stile moderno. La colazione avviene, come in molti hotel di questo tipo, con macchinette del caffè e dell'aranciata ed un po' di marmellatine, fette biscottata, qualche cornetto, corn flakes; solo a metà colazione, ed io sono arrivato ben oltre l'orario di inizio, vengono portati pane e delle fette di formaggio e di prosciutto che sembrano tali e quali quelle del Penny Market, al prezzo più basso disponibile. Comunque il tutto è mangiabile, e mi faccio tutti i giri possibili, prima cornetto e cappuccino, poi fette biscottate , burro e marmellata, con spremuta d'arancia, quindi pane formaggio e prosciutto con spremuta d'arancia e di pompelmo. Certo, non è una colazione che si possa definire continentale, e forse nemmeno decente, diciamo che è il minimo che un hotel possa spendere per dire di fornire il servizio di colazione. Comunque, considerato il bassissimo costo giornaliero della camera, 36 euro, direi che ci puo' stare benissimo anche questa colazione.
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Arrivo da Silvio con un pò di anticipo, visto che alla mattina la strada lungo il mare è praticamente libera, al punto che ogni tanto posso rallentare e godermi lo spettacolo delle onde che si infrangono contro le rocce vicine alla spiaggia; attendo Silvio ed assieme si va a casa di Loris.
Fortunatamente non piove, anche se il cielo è denso di nuvoloni, ma la temperatura è mite e ci consente di lavorare in camicia. Dai due garages di Loris, per altro già strapieni, tiriamo fuori le macchine salvate dagli amici pescaresi presso il commercialista, che doveva liberare il garage, un lavoro che forse poteva essere evitato, visto che poi andremo dal commercialista stesso a prelevare il 5324 ed altre macchine.
Iniziamo a caricare con ordine la Carnival, sistemando le macchine a strati, in modo da avere una disposizione compatta ed ottimizzare tutti gli spazi. Il problema sono come sempre le stampanti, perche' hanno la parte superiore che bisogna sempre far combaciare in qualche modo con altre cose, per poter avere piani stabili da sovrapporre. I monitor sono tutti di piccole dimensioni e molto squadrati, quindi facilissimi da caricare, al contrario di quelli moderni, che hanno forme sempre più arrotondate e smussate verso il collo del tubo.
Nel giro di un paio d'ore abbiamo caricato tutto con estrema precisione ed abbiamo anche schedato tutte le macchine, cosa che mi permetterà di risparmiare un mucchio di tempo e fatica al momento dello scarico, che purtroppo non è quasi mai agevole. Dopo il carico a casa di Loris, ci spostiamo dal commercialista, nel cui garage si trova il sistema Ibm 5324, praticamente sconosciuto, ed una quantità notevole di macchine da scrivere, delle quali purtroppo possiamo salvarne solo una piccola parte, visto che ormai lo spazio sulla Carnival è terminato. Ma la cosa importante è salvare il sistema Ibm, tutto il resto è grasso che cola, come si suol dire.
Facciamo il carico con calma, intanto Silvio si allontana per un'oretta per una commissione di lavoro; non ci sono grossi problemi, in quanto alla fine il sistema Ibm è più piccolo del previsto e si carica abbastanza agevolmente. Fortunatamente inizia a piovviginare quando noi praticamente abbiamo terminato tutte le operazioni di carico, e dopo aver controllato che sia tutto abbastanza stabile, con una manovra un po' rocambolesca, riusciamo a girare la Carnival e ad uscire dal cortile, che si affaccia su una stretta strada con macchine parcheggiate ovunque.
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Ora che le operazioni di carico sono completate, realizziamo che è impossibile andare anche a Pianella, per prendere il materiale che Silvio ha parcheggiato a casa di una sua amica, così il tutto sarà conservato fino a novembre, quando scenderò in occasione della fiera del radioamatore. Facciamo una pausa ad una fontanella, io ho una sete tremenda, Silvio invece può sopravivere giorni senza mangiare e bere :)
Torniamo a casa di Loris, giusto per chiaccherare un po', visto che ormai il nostro compito è terminato, e tutta la merce ormai è in salvo sulla Carnival , che si è abbassata di molto, al punto che con il portellone aperto, si rischia di picchiare la testa. Dopo aver passato un'oretta e più sotto casa di Loris a chiaccherare, ed a sentire i racconti dei suoi tremendi smontaggi, con la pioggia che non ci abbandona mai, iniziamo un giro per mercatini.
Visitiamo un mercatino solo di materiale tecnologico, in centro a pescara, l'Usangolo, dove di interessante c'è una tastiera Roland Mk200, ma si parla di 40 euro, e non potendo conoscerne lo stato, lascio perdere. Passiamo poi in rassegna un altro paio di mercatini, abbastanza interessanti, in uno di questi prendo a 3 euro la guida delle osterie d'italia, un'edizione vecchia ma per quel prezzo direi che è stato un acquisto conveniente.
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Arrivata l'ora di cena, trascino Silvio a mangiare qualcosa, suo malgrado, e la scelta cade nella zona ristorante del centro commerciale Arca; all'interno il ristorante Fellini, dove prendo un menu a prezzo fisso di 15 euro, composto da un antipasto di pollo con spinaci ed aceto balsamico, un accostamento che gradisco, poi chitarrine con asparagi, molto buone, quindi filetto al pepe verde e pomodori, buona la carne, non eccessivamente morbida, ma comunque un buon piatto. Un caffè per concludere e siamo a posto. Silvio invece si è saziato ampiamente con una bruschetta. Così, dopo qualche chiacchera, me ne torno in hotel per il giusto riposo.
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Domenica |
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Sveglia con calma, verso le 7:30, poi colazione, come al solito molto minimale, con prodotti preconfezionati, poi raccolgo le mie cose e mi preparo a partire.
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Il ritorno |
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Dopo aver
saldato il conto all'hotel, esco dalla porta posteriore, che da sul comodo
parcheggio, carico la mia valigia ed il notebook sulla Carnival, al posto
del passeggero, visto che ormai non c'e' piu' un buco libero nel
bagagliaio dell'auto. Sistemo tutto per la partenza, foto, navigatore,
cellulare, radio e poi mi avvio |
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Visto che ho
un'autonomia di circa 100Km, non appena entro in autostrada inizio a
guardare se c'e' qualche area di servizio, e fortunatamente trovo subito
un benzinaio Agip, del quale ho il contratto, per cui mi fermo ad
abbeverare l'auto. Debbo dire che il prezzo del gasolio e' decisamente
caro, rispetto ad altre marche, ma un rifornimento ogni tanto devo farlo
anche di Agip, per mantenere in essere il contratto. Mi posiziono vicino
alla pompa numero 4, ma, nonostante non ci sia nessun cartello che la
indica chiusa, il benzinaio mi fa spostare alla pompa 9. Sul momento mi
girano un po' le scatole, piu' che altro perche' mi tocca fare una manovra
in retro , e con il carico non vedo benissimo dietro, e non sono ancora
espertissimo di questo grosso monovolume; poi vedo che sia il benzinaio
che mi serve , che il suo collega che mi fa il pagamento, sono gentili ,
ed allora gli concedo questo piccolo disservizio. |
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Il viaggio
sara' veramente tranquillo, fatto salvo il primo tratto di strada che e'
solo a due corsie, e sono presenti molti lavori, per la costruzione della
terza corsia. Da Rimini in poi, l'autostrada si allarga, portandosi alle
tradizionali tre corsie, per cui il viaggio diventa piu' rilassato. Ci
sono un po' di vacanzieri che rientrano, ma il traffico rimane fluido, con
qualche rallentamento ogni tanto, altrimenti media fissa di 130 km/h. Solo
a Bologna c'e' il tratto urbano dell'autostrada, tra l'altro rimesso a
nuovo recentemente, con il limite assurdo di 110, che rallenta il flusso
delle auto. |
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Arrivo a
Novara che sono praticamente le 15, dopo sole 5 ore di viaggio, cosa
abbastanza rara di questi tempi, in cui gli spostamenti sono spesso lenti
a causa di code, intasamenti, lavori in corso, deviazioni ... Una volta
tanto posso dire di aver viaggiato bene. |
Scarico al
capannone |
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Dopo
essermi riposato un paio d'ore, scaricando la posta e leggendo un po' di
mail arretrate, riprendo l'auto e vado al capannone a scaricare, perche'
voglio chiudere questa cosa in giornata, aprofittando del sole. Purtroppo
e' vero che c'e' il sole, ma a Momo, e solo li', c'e' un vento tremendo, e
visto che sono costretto a lavorare con il portone del capannone aperto,
per poter scaricare, il vento si infila nel portone, con effetti
devastanti sui miei fogli dove prendo nota di tutti i dati delle macchine.
C'e' di buono che in questo modo, tutto questo vento, avra' spero spazzato
un po' della polvere che , gentilmente, il mio vicino di capannone mi
omaggia. Inizio a scaricare le stampanti che Loris mi ha dato all'ultimo
momento, perche' queste non sono ancora catalogate. Poi piano piano passo
alle altre macchine, impiegando due ore in totale, dovute non tanto alla
quantita' del materiale, ma al fatto che per posizionare ogni macchina,
devo passare nelle corsie ormai strapiene, con mille difficolta'. Per
ultimo scarico il 5324 IBM, con la sua stampante ed il suo monitor, e li
posiziono nel punto libero piu' vicino all'interno del capannone, visto il
loro peso ed il loro ingombro. Terminata la faticosa operazione di
scarico, chiudo tutto e me ne vado, ma mentre giro l'auto per uscire, il
proprietario del capannone mi ferma, facendomi gesti: me ne stavo andando
con una tastiera appoggiata sul tetto della carnival: si vede che 5 ore di
guida, 600Km percorsi e ad occhio 500 chili di macchine scaricate, hanno
avuto qualche effetto anche su di me. Ma anche questa volta , ce l'ho
fatta.
Il premio per le mie fatiche, una volta arrivato a casa, sara' una bella
zuppiera di 250gr di fusilli, che mi preparo con sugo di pomodoro e panna,
con un filo d'aglio, ed abbondante spolverata di pecorino ... ci voleva,
dopo questa faticata ! |
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Il giorno
successivo, di prima mattina, rifornisco la Carnival, che sembra vuota ma
si beve solo 66 litri di gasolio. Adesso posso fare i conti di quanto ho
speso per questa missione. |
Ringraziamenti. |
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Al Dott.
Giovanni Fratamico, prima di tutto, che ha donato questo importante
sistema ibm e moltissime altre macchine.
A Silvio Nisi e Loris Damiani, che come sempre, si sono fatti carico della
prima parte di questo salvataggio, ospitando gran parte delle macchine
fino al mio arrivo, scomodando parenti ed amici. |
Bilancio |
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Resoconto spese di
questo recupero
Data |
Descrizione |
Importo |
14/05/2010 |
Autostrada Novara Est - Milano tang NW |
4,60 |
14/05/2010 |
Autostrata Milano Sud - Citta' S.Angelo |
32,20 |
14/05/2010 |
Cena pizzeria Liceo |
23,50 |
26/01/2008 |
Gasolio |
60,01 |
26/01/2008 |
Autostrada Citta' S. Angelo - Milano Sud |
32,20 |
26/01/2008 |
Autostrada Milano tang NW - Novara Ovest |
4,70 |
26/01/2008 |
Cena trattoria "La vecchia frazione" 2
persone |
60,00 |
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Totale |
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Se volete aiutarci in queste imprese, potete contribuire alle spese che sosteniamo con una donazione
al museo, anche piccola.
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